Agli altri ministri “chiedo di rivalutare la riapertura delle discoteche, non per il significato economico, che è importante, ma per il significato simbolico. C’è un diritto al lavoro per qualche migliaia di lavoratori che il governo non è in grado di garantire e se non puoi garantirlo è sempre una sconfitta”. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, nel suo intervento all’assemblea annuale di Confcommercio.
Per quanto riguarda invece l’approvazione del Recovery Plan “è stata importantissima, ma per adesso siamo al ‘plan’, quello che manca è il ‘recovery’. Servono attori, interpreti che prendano il copione e lo declinino. Quello che deve fare lo Stato è creare le condizioni per l’iniziativa privata”, ha spiegato Giorgetti.
In Italia, ha continuato, “diventerà recovery se verrà rimessa al centro e rivalutata la cultura del lavoro e d’impresa. Altrimenti non si riuscirà a far scattare quell’incendio duraturo per la crescita di cui abbiamo bisogno per il futuro del Paese e delle nuove generazioni”.
“Nel Pnrr sono scritte tante riforme, che dobbiamo ancora approvare. Una tra tutte è quella sulla concorrenza, che nei prossimi giorni andremo ad approvare in Cdm”, annuncia quindi il ministro.
“Io mi auguro che alla fine prevalga il buon senso nei confronti di Draghi e dei ministri interessati per darci una data certa per la ripartenza e per una riapertura entro il 31 ottobre alimenti si va a consegnare un intero settore del Paese in mano alla malavita organizzata”. A lanciare all’allarme all’Adnkronos è Maurizio Pasca, presidente di Silb-Fipe, il sindacato italiano dei locali da ballo, in attesa di una decisione sulla data di riapertura delle discoteche. I locali da ballo sono sul piede di guerra: “Noi continuiamo con la via del dialogo per vedere, con grande responsabilità, di poter riaprire nell’immediato. Se non succederà decideremo le iniziative che si vorranno portare avanti: nessuna manifestazione violenta, ma ci faremo sentire”, avverte.
“Dopo una chiusura ininterrotta da 19 mesi, dovendo pagare affitti, utenze, tasse, con anticipazione di cassa integrazione in deroga e mutui, un’azienda non ce la fa più a resistere – spiega – dichiara fallimento o cede al miglior offerente e in momenti di crisi come questa legata alla pandemia, a chi interessa un’azienda chiusa da 19 mesi se non alla malavita? Il governo si renda conto che c’è un rischio di questo tipo”.
“Il Cts non si è espresso nel merito, ma ha pensato solo ad aumentare la capienza di stadi, cinema e teatri, dimenticando ancora una volta il settore produttivo dell’intrattenimento della sale da ballo e dello spettacolo”, aggiunge Pasca.
“Oggi, nella riunione del Cdm, non so se si è parlato di una data di ripartenza, l’1 ottobre ci sarà la cabina di regia – conclude – Ci sono state prese di posizione nette da parte del ministro Giorgetti, dei sottosegretari alla Salute Sileri e Costa, di Salvini e di tanti altri. Perché tenere ancora chiuse le discoteche quando tutto il Paese ha riaperto?”. “C’è un pregiudizio ideologico contro questo settore e i giovani che frequentano le discoteche? Il governo si rende conto che così si favorisce l’abusivismo?”, si chiede il presidente di Silb-Fipe.