Elezioni 25 settembre, Grillo: “Voto ai 16enni, il mondo è loro”

(Adnkronos) – “A 16 anni puoi lavorare, puoi pagare le tasse, ma non puoi votare. Un giovane non può determinare il suo futuro attraverso la scelta del governo nazionale del suo Paese”. Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog. 

“Ragazze e ragazzi sospesi, già ampiamente maturi e preparati vengono tenuti fuori dalle scelte politiche. Che mondo li aspetta con le decisioni folli fatte dalle generazioni che li hanno preceduti? Generazioni che probabilmente malediranno in futuro? Se un sedicenne è “immaturo” come giudicare maturi o saggi coloro che investono in armi, distruggono l’ambiente, scatenano le guerre, che gli sottraggono il diritto alla pensione e al lavoro? Se un 16enne non può prendere una decisione per il proprio futuro, perché può farlo chi questo futuro non lo vedrà?”, chiede il fondatore e garante del M5S. 

“Da anni il M5S porta avanti questa battaglia generazionale. Nel 2013 abbiamo votato per l’estensione del voto ai sedicenni nella riforma della legge elettorale europea e presentammo in Parlamento una mozione di riforma costituzionale e istituzionale per estendere il voto anche ai referendum popolari sulla modifica di Governo e di Stato. Come sempre, entrambe le proposte furono bocciate. Il voto ai 16 anni esiste già in molti Stati. Ora, è arrivato il momento di ascoltare le nuove generazioni, estendendo il diritto di voto ai sedicenni. Il mondo appartiene a loro!”. 

Del resto Grillo ricorda alcuni esempi ‘virtuosi’ di giovanissimi. “Il matematico e fisico Pascal – scrive infatti – a 16 anni scrisse il suo famoso teorema. Il matematico James Clerk Maxwell fu un prodigio sin da bambino, a 14 anni scrisse sulle curve ovali e quelle aventi molteplici fuochi. Il matematico francese Évariste Galois scrisse ancora adolescente la teoria di Galois. Recentemente, la scienziata 15enne Gitanjali Rao è stata incoronata dal Time “ragazza dell’anno” e l’Italiano Valerio Pagliarino ha vinto nel 2016 il premio Ue giovani scienziati della Commissione europea. A 13 anni i fondatori della Microsoft, Bill Gates, Paul Allen e altri compagni delle medie, iniziavano a gettare le prime basi per l’impero informatico che avrebbe rivoluzionato il mondo”. 

“L’elenco è lunghissimo: sono giovani, brillanti, intelligenti e liberi. Ma non possono votare. Pensate che l’età media dei Nobel della fisica è 45 anni, della medicina 50. Tenendo presente Università, specializzazione e almeno dieci anni di ricerca, vuol dire che cominciano molto precocemente! Siamo il Paese con la popolazione più anziana d’Europa, dove dal 1946, anno in cui votarono per la prima volta le donne, le regole non sono state mai messe in discussione. Un Paese dove anche i giovani che possono votare non lo fanno perché non credono più nei politici. Pensate che solo l’1% dei giovani è iscritto a un partito e 1 giovane su 2 andrà a votare”. 

(Adnkronos)