(Adnkronos) – Dal 1959 Gina Lollobrigida, morta all’età di 95 anni, ha associato alla professione cinematografica, che le ha regalato una celebrità universale, anche un’intensa ricerca nel campo dell’arte fotografica, anch’essa molto apprezzata dal pubblico di tutto il mondo. Con la sua macchina fotografica, durante innumerevoli viaggi e con straordinari incontri, ha mostrato il suo talento nel rappresentare luoghi, vicende umane, contesti culturali e antropologici tra i più disparati.
Passando dal Sud del Mondo all’Occidente ricco e progredito, dalle più remote popolazioni dell’Asia ai potenti della Terra, la diva ha rivelato tuttavia una predilezione affettuosa (ma mai schiava di ideologie) verso l’umanità dei semplici, dei deboli e degli afflitti, predilezione mai dissimulata ed anzi costantemente evidente nel suo sguardo di artista. Nel 1999, per l’impegno assolto in varie organizzazioni umanitarie, è stata nominata prima ambasciatrice della Fao. E’ stata inoltre vicina all’Unicef, all’Unesco, a Medici senza Frontiere, a Madre Teresa di Calcutta, ai bambini della Romania.
Viaggiatrice instancabile, l’attrice ha scattato foto in tutto il mondo: India, Filippine, Russia, Cina, Giappone, Africa, Cuba, Stati Uniti e naturalmente, con un accento e una partecipazione particolari, l’Italia.
Parallelamente alla raffigurazione dei luoghi e dei popoli, ha immortalato una galleria di ritratti di personaggi celebri del mondo dello spettacolo, della politica, dell’arte e del costume, tra cui Indira Gandhi, Fidel Castro, Henry Kissinger, Maria Callas, Liza Minnelli, Yuri Gagarin, Neil Armstrong, Grace Kelly, Paul Newman, Sean Connery, Audrey Hepburn.
Le sue più celebri composizioni fotografiche di bambini e animali sono state raccolte nel volume “The Wonder of Innocence” (1994), costate all’artista più di 14 anni di lavoro a partire dagli anni settanta e che con ironia ed originalità anticipano tecniche compositive che in seguito diventeranno prerogativa del computer.
Gina Lollobrigida ha pubblicato 8 volumi di fotografie (nel 1973, il suo volume “Italia mia” ha ricevuto il premio “Nadar” come il miglior libro fotografico dell’anno, con più di 300.000 copie vendute nel mondo) e ha diretto tre documentari artistici, uno su Fidel Castro nel 1974, uno su Indira Gandhi nel 1976 ed uno sulle Filippine.
Nel 1980 le sue foto sono state esposte al Museo Carnavalet di Parigi in una mostra per la quale fu insignita da Jacques Chirac, allora sindaco della capitale, della Medaglia d’Oro della Città di Parigi.
Dopo i prestigiosi riconoscimenti internazionali (la Legion d’Honneur ricevuta nel 1992 da François Mitterrand per la sua attività di attrice ed artista), dopo le grandi esposizioni che hanno celebrato l’altra forma di espressione artistica cui Gina Lollobrigida si è dedicata, ovvero la scultura (Pushkin Museum of Fine Arts di Mosca, 2003; Musée de la Monnaie di Parigi, 2004), dopo la partecipazione all’Open 2003 di Venezia e la retrospettiva di Pietrasanta del 2008, dove si è raccontata artisticamente a 360 gradi, presentando per la prima volta al grande pubblico italiano sculture, disegni e fotografie, è giunta infine a presentare il suo poliedrico talento di artista nella sua amata città di adozione, Roma: nel 2009 il Palazzo delle Esposizioni ha ospitato la mostra “Gina Lollobrigida fotografa” a cura di Philippe Daverio.