Giustizia, Cdm in stand-by: punto con Draghi su riforma Cartabia

La riforma del processo penale continua a tenere fermo il Consiglio dei ministri, che doveva cominciare alle 11.30. Il ministro per i Rapporti col Parlamento, Federico D’Incà, si è diretto alla Camera dove ha visto il capo politico del M5S in pectore, Giuseppe Conte.  

Intanto a Palazzo Chigi è in corso una riunione tra il premier Mario Draghi e i capidelegazione delle forze di maggioranza. 

Non è stata infatti ancora raggiunta un’intesa piena per dare il via libera alla ‘revisione’ del testo uscito dal Cdm due settimane fa. “C’è caos”, dice un ministro all’Adnkronos, assicurando che il presidente del Consiglio vuole comunque chiudere la partita oggi. 

“Come Lega abbiamo chiesto di aggiungere i reati di violenza sessuale e spaccio di droga, oltre a quelli di mafia, se passano le richieste della Lega siamo contenti” dice Matteo Salvini, parlando di fronte al Senato. “Stiamo facendo opera di mediazione, vediamo di chiuderla entro oggi”. 

Questa mattina il coordinatore di Fi, Antonio Tajani ha avuto un colloquio telefonico con il premier Draghi. Secondo fonti azzurre, da parte di Tajani sarebbe emersa la richiesta di “correttivi in senso garantista” in materia di procedura penale.
 

(Adnkronos)