Green Pass, Landini: “Senza obbligo vaccinale è aggirare il problema”

Green Pass e obbligo vaccinale. Il leader Cgil Maurizio Landini alla festa del Fatto Quotidiano si dice convinto che “temi come l’obbligo vaccinale o il green pass debbano essere inseriti da una legge: il governo si deve assumere la responsabilità. Il green pass che non prevede nessun obbligo ma anche solo l’utilizzo di un tampone, è solo un modo di aggirare la questione che Parlamento e Governo non sono in grado di risolvere. Anzi, il green pass per le mense è stato un atto di furbizia”.  

“Non strizziamo nessun occhio ai no vax visto che chiediamo al governo di introdurre la vaccinazione obbligatoria per legge: è una forzatura, anzi solo il tentativo di screditare il sindacato per dire che non siamo persone con cui poter discutere delle scelte future”. “Utilizzare il green pass per introdurre divisioni nei posti di lavoro è sbagliato: se poi si prevederà un green pass senza obbligo non esiste che che una persona per lavorare si debba pagare il tampone che invece deve essere gratuito. E questo per noi è un altro elemento preciso”, prosegue. 

“Non resteremo con le mani in mano se non saremo coinvolti in tutto quello che sarà necessario mettere in campo per trasformare il mercato del lavoro” dice Landini, ribadendo la possibilità di arrivare alla mobilitazione a fronte di mancate risposte del governo sui dossier più scottanti, dal fisco alle pensioni. 

“Se va bene la riforma degli ammortizzatori sociale entrerà in vigore dal 1 gennaio 2022 visto che il tema è entrato nella legge di bilancio. Da qui a fine anno dunque non ci sarà dunque nessuna riforma: per questo abbiamo chiesto che si proroghi il blocco dei licenziamenti in scadenza il 31 ottobre. Serve una proroga a fine anno, cassa Covid inclusa. Ma la trattativa è ancora aperta e dal governo non è arrivata nessuna risposta alla nostra richiesta”. 

“Non so cosa abbiano fatto di male a qualcuno i poveri, vedo un odio incomprensibile che mi fa reagire anche perchè quelli che pur lavorando sono poveri pagano le tasse anche per chi non lo fa. Chi fa politica non se lo dimenticasse, questo. E la Cgil non ci pensa proprio a cancellare il Reddito di cittadinanza”. 

“Sono i partiti di sinistra ad aver fatto le leggi peggiori senza neppure essere riusciti a cambiare quelle della destra” dice commentando gli interventi sul mercato del lavoro. “Quando si parla di alleanze dico, ricominciate a occuparvi delle condizioni di vita reale delle persone “, prosegue sottolineando come la “rottura” sia avvenuta proprio su questo tema. 

“A chi si impegna in politica suggerisco di fare un esercizio almeno mezz’ora al giorno: vivesse come una persona normale, si mettesse nei suoi panni. Perché così, anche quando non si è d’accordo, ci si fida comunque di chi è come te. Ed è questo che si è rotto”, conclude. 

 

 

 

 

(Adnkronos)