Green pass obbligatorio, come la Camera, anche il Senato è pronto ad adeguarsi alle nuove norme restrittive anti Covid del governo che prevedono l’obbligo del certificato verde per l’accesso al Parlamento. Stamane, a quanto si apprende, c’è stata una riunione del collegio dei questori di Palazzo Madama e l’orientamento è quello di camminare in sintonia con Montecitorio. Questo, in soldoni, significa che pure i senatori, dipendenti e giornalisti, prima di ‘timbrare il cartellino per lavorare in commissione o in Aula, dovranno esibire il certificato verde in nome del principio che le regole che valgono per i cittadini, valgono anche nei palazzi della politica.
In pratica, quando all’ingresso del palazzo l’assistente parlamentare controllerà il tesserino necessario per accedere al Senato e ai suoi servizi, dovrà accertarsi che il senatore sia in possesso anche del ‘passaporto verde’. Per chi cercherà di ‘forzare’ o ‘aggirare’ i controlli sul green pass, potrà essere sanzionato con l’interdizione dai lavori parlamentari da uno a 10 giorni, che comporterà anche la decurtazione dallo stipendio della diaria giornaliera.
Se un senatore non vuole rispettare l’obbligo, spetterà all’assistente segnalare subito il fatto all’Ufficio di presidenza, che provvederà a sospendere immediatamente il trasgressore. Stesso discorso vale per il parlamentare che ‘forza’ il controllo e entra in Aula sprovvisto di green pass: in questo caso sarà allontanato dall’emiciclo dal presidente di turno, che avvertirà l’ufficio di Presidenza per disporre la sanzione. Il Consiglio di presidenza del Senato si riunirà il 5 ottobre per ufficializzare l’obbligo di certificazione.