Green pass, ottenerlo è un’odissea per molti cittadini

“Stiamo ricevendo numerose segnalazioni da parte di cittadini che, pur essendosi regolarmente vaccinati, non riescono ad ottenere il green pass. Una situazione estremamente grave perché a fronte di un gesto di responsabilità da parte degli italiani che si sono sottoposti al vaccino, lo Stato non mantiene le promesse e non consente loro di accedere ai servizi per i quali è obbligatorio il Green pass”. Il presidente del Codacons Carlo Rienzi denuncia all’Adnkronos una situazione di caos nell’ottenimento del green pass che l’associazione si è trovata a fronteggiare e che riguarda sempre più cittadini. Proprio oggi, il Codacons denuncia il caso di un cittadino romano che, nonostante il fatto aver ottenuto entrambe le dosi di vaccino Pfizer ed aver quindi concluso correttamente il piano vaccinale, non riesce ad ottenere il suo Green Pass a causa di errore del sistema che gli impedisce di accedere a servizi come ristoranti, musei, palestre, ecc. e, a partire da oggi, di spostarsi in treno o aereo.  

Il cittadino vittima del disservizio, “libero imprenditore di 39 anni e titolare di un negozio di parrucchiere a Roma, ha ricevuto la somministrazione della prima dose di vaccino Pfizer a maggio, e la seconda a giugno -spiega il Codacons- Dopo l‘entrata in vigore del Green Pass, per recarsi a un ristorante della capitale, ha scaricato la sua certificazione attraverso l’app IO, andando incontro ad una amara sorpresa: il sistema gli riconosce infatti solo una vaccinazione, quella eseguita a giugno, ma non la prima (eseguita a maggio), e il suo Qr Code non viene quindi riconosciuto valido ai fini dell’accesso a strutture e servizi vari”. 

Inizia così una odissea, con una serie incredibile di telefonate, mail e richieste ai servizi di assistenza messi a disposizione dal Governo e dalla Regione Lazio, ma nessuno riesce a risolvere il problema: un errore tecnico del sistema non riconosce infatti entrambe le vaccinazioni somministrate e, ancora oggi, non rilascia correttamente il Green pass. “Un esempio di mala-burocrazia sanitaria che viola i diritti basilari del cittadino, impedendogli di circolare liberamente e di fruire di tutti i servizi che prevedono il Green Pass -spiega il presidente Carlo Rienzi- Abbiamo deciso di presentare una diffida urgente a Regione Lazio e Ministero della salute e, se il disservizio non sarà risolto entro pochi giorni, avvieremo una causa risarcitoria in Tribunale contro la Pubblica Amministrazione per gli enormi danni arrecati all’utente”. 

Stessa sorte per una docente residente a Bologna. A causa di un errore tecnico, nonostante abbia ricevuto le due dosi di vaccino non le viene riconosciuto il certificato: non potrà dunque tornare a lavoro, viaggiare e utilizzare tutti i servizi che prevedono Green pass. Su questo episodio, è scesa in campo Consumerismo No Profit, associazione dei consumatori alla quale la donna si è rivolta per tutelare i propri diritti, pronta a denunciare Regione Emilia Romagna e Usl per danni materiali e morali. 

“La docente ha ricevuto la prima dose di Astrazeneca lo scorso marzo presso il proprio medico di famiglia -ricostruisce Consumerismo- La seconda dose (stavolta con Moderna) le viene somministrata a giugno, sempre dal proprio medico”. La conclusione del ciclo vaccinale legittima quindi la donna ad ottenere in automatico il Green Pass, ma qualcosa va storto. “Il sistema informatico, pur avendo il medico curante di Alessandra inviato tutte le comunicazioni del caso a Usl, Regione Emilia Romagna e Servizio Sanitario Nazionale, non riconosce la vaccinazione -prosegue l’associazione- e, di conseguenza, non rilascia il Green pass”. Inutili i numerosi tentativi della donna di contattare il Ministero della salute e gli altri numeri messi a disposizione degli enti pubblici: nessuno è in grado di dare una risposta, né di risolvere il problema che rischia di sfociare ora in una maxi-causa risarcitoria contro Regione, Usl e Ministero. 

“A causa dei problemi tecnici che impediscono il rilascio del Green Pass, la docente non potrà tornare a lavorare a settembre, pur essendo regolarmente vaccinata, né potrà viaggiare, spostarsi in treno, andare ad un concerto e utilizzare tutti gli altri servizi che prevedono la certificazione sanitaria -commenta il presidente Luigi Gabriele- Una situazione gravissima che non solo crea un danno professionale alla donna, ma limita i diritti basilari riconosciuti dalla nostra Costituzione con danni morali e materiali enormi”. Se il caso non sarà risolto entro breve dagli enti competenti “avvieremo una causa risarcitoria contro Usl, Regione Emilia Romagna e Ministero della salute, chiamando tutti i soggetti responsabili a rispondere in tribunale dei danni prodotti”, conclude Gabriele.  

Consumerismo No profit stima che siano migliaia in Italia i casi come quello della docente bolognese con Green pass ‘fantasma’, Qr Code illeggibili e difficoltà nell’ottenere la certificazione: proprio per aiutare i cittadini a far valere i propri diritti e ottenere il documento indispensabile per fruire di una miriade di servizi, l’associazione mette a disposizione la mail info@consumerismo.it dove gli interessati potranno scrivere per ottenere aiuto e assistenza e denunciare disservizi col Green pass. 

(Adnkronos)