Guerra Ucraina-Russia, Kiev: “Accordo possibile entro 10 giorni”

(Adnkronos) – “Uno dei punti chiave dell’accordo di pace tra Ucraina e Russia sarà il cessate il fuoco immediato e il ritiro totale dell’esercito russo dal territorio ucraino”. In un’intervista ai media polacchi, il consigliere del presidente Zelensky, Mykhailo Podolyak, ha detto anche quanto tempo sarà necessario, secondo lui, per raggiungere un accordo su tutti i punti di contrasto: “Da qualche giorno fino a una settimana e mezza. Tuttavia, i negoziati saranno un processo su larga scala a cui partecipano non solo Russia e Ucraina. Partecipano in maniera non diretta anche i nostri partner, tra cui la Polonia. Perché non vogliamo firmare solo un accordo ma sviluppare un meccanismo concreto che garantisca la nostra sicurezza in futuro”. 

“Finora, sia la delegazione russa che quella ucraina sono ferme sulle loro posizioni. La risoluzione delle controversie può richiedere da pochi giorni a una settimana e mezza – ha spiegato Podolyak- Durante questo periodo, dobbiamo avvicinarci a un accordo di pace. Tenendo ovviamente conto degli interessi dell’Ucraina, che ha subito enormi danni da parte della Russia. L’accordo di pace aiuterà a far cessare la fase attiva del conflitto. E poi dovremo ricostruire il Paese. E’ chiaro che la Russia non ha nessuna possibilità di mostrare che oltre a lei ci sono altri colpevoli in questa catastrofe”.  

“La Russia – ha aggiunto il consigliere di Zelensky – non avrà altra scelta che iniziare un ritiro immediato delle sue forze armate. Dopo la firma dell’Accordo la Convenzione di Vienna entrerà in vigore per entrambe le parti. In cui è chiaramente scritto che il trattato di pace può essere annullato se gli stati in guerra non ritirano le loro truppe dal territorio nemico. Pertanto, qualsiasi tentativo di trattenere i soldati russi sul suolo ucraino sarà legalmente infondato. Per assicurare che la Russia rispetti l’accordo saranno messe per iscritto le modalità di ritiro delle truppe dal territorio ucraino e l’aiuto concreto dei nostri partner che garantiranno il rispetto delle condizioni dell’accordo e la sicurezza dell’Ucraina in futuro”. 

Rispondendo a una domanda sulla possibilità che Donetsk e Luhansk possano tornare sotto il controllo ucraino, Podolyak ha spiegato che “le trattative continuano. Cerchiamo una formula giuridica. Quando la troveremo, i presidenti di Ucraina e Russia continueranno i negoziati in un incontro speciale”. Questo incontro speciale avverrà, spiega, “non appena avremo finito di lavorare sulle condizioni, inizieremo a organizzare l’incontro. Questo sarà il tema delle prossime settimane. Ma il luogo non ci interessa. Qualsiasi paese, tranne la Russia”, sottolinea Podoliak. “Ora non ci pensiamo, stiamo lavorando sull’accordo di base. Dopodiché parleremo di come dovrebbe svolgersi l’incontro. La stretta di mano è il nostro minor problema”. 

“La Russia cerca di convincere il mondo che non distrugge aree residenziali, non bombarda le città e non ci sono vittime tra la popolazione civile. Queste sono tesi di propaganda completamente false. La verità è in migliaia di città, case e persone distrutte. La verità è nelle catastrofi umanitarie provocate dalla Federazione Russa”, ha scritto poi in un tweet Podolyak. 

Da parte sua il ministro ucraino della Difesa, Oleksii Reznikov, in collegamento con la commissione Esteri e Sicurezza del parlamento britannico, ha detto che ai negoziati parliamo di cessate il fuoco, corridoi umanitari, ma “non accetteremo mai una capitolazione”. Ogni svolta, ha rimarcato, dipenderà dalla volontà russa di concordare un cessate il fuoco totale. “Spero che finiremo molto presto questa guerra, naturalmente sconfiggendo il Cremlino”, ha sottolineato, citato dal Guardian. 

“Prima di tutto, durante i negoziati vogliamo parlare di cessate il fuoco, corridoi umanitari, la fornitura alla popolazione civile evacuata di acqua e cibo, e forse dopo potremo firmare un accordo di pace”, ha spiegato. “Ma non accetteremo mai una capitolazione, e le nostre forze armate sono pronte a resistere. Oggi possiamo dire che i negoziati sono, più o meno, a livello tecnico. Naturalmente sono coinvolti avvocati, politici, e non voglio dare tutti i dettagli. Ma devo dire che non vi è nulla di cui essere soddisfatti. Sperò però che finiremo questa guerra molto presto e naturalmente che accadrà sconfiggendo il Cremlino”, ha detto. 

 

(Adnkronos)