(Adnkronos) – Libano in stato di massima allerta dopo che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha promesso una risposta “dura” al mortale attacco missilistico sulle alture occupate del Golan che ha ucciso 12 tra bambini e adolescenti. “Lo Stato di Israele non vuole e non può far passare sotto silenzio quanto accaduto. La nostra risposta arriverà e sarà dura”, ha tuonato il premier.
L’attacco ha colpito il centro abitato druso di Majdal Shams e 16 giovani feriti sono ancora ricoverati in ospedale. Sette di loro versano in gravi condizioni, rende noto il Times of Israel citando fonti ospedaliere.
Non si fermano intanto gli attacchi contro Israele. Nella notte almeno cinque razzi sono stati lanciati dal Libano, ma non hanno raggiunto il territorio israeliano. A riferirne è il sito Walla citato dal Times of Israel. In nottata una sirena di allarme anti-razzo è scattata nel Kibbutz Hanita, vicino al confine con il Libano, nella Galilea occidentale. Nessuna dichiarazione in merito è arrivata dall’esercito israeliano né ci sono state rivendicazioni di un attacco da parte di Hezbollah.
Siti militari nella provincia di Daraa, nel sud della Siria, sarebbero finiti nella notte nel mirino di attacchi missilistici attribuiti alle forze israeliane. Sinora non ci sono notizie di vittime o danni. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede nel Regno Unito e fonti nel Paese arabo, sarebbero finiti nel mirino siti a Tal Jayba e Tal Umm Houran.
Nella notte il sito di notizie israeliano Ynet ha rilanciato notizie di media locali che riferivano di operazioni attribuite a Israele nella zona di Daraa. Notizie che però non vengono riportate dall’agenzia di stampa ufficiale siriana Sana.
La provincia di Daraa confina con le Alture del Golan, teatro della strage di sabato scorso per la quale il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha minacciato una “risposta dura” puntando il dito contro gli Hezbollah libanesi, in Siria da anni al fianco delle forze di Bashar al-Assad.