(Adnkronos) –
“Io considero” la Via della Seta “un errore che non ci ha portato alcun beneficio né vantaggio commerciale”. Lo afferma, ospite a ‘PiazzAsiago’, il ministro della Difesa Guido Crosetto, rispondendo a una domanda sulla replica del portavoce del ministero degli Esteri di Pechino alle sue critiche alla via della Seta. “L’interesse c’è quando la cosa si vede, l’interesse c’é quando c’è reciprocità e un vantaggio comune” aggiunge.
Bisogna “combattere gli scafisti come la mafia, la ‘ndrangheta, la camorra, mentre sembriamo a volte giustificarli”. “La battaglia più grande è questa”, continua il ministro della Difesa. “La Marina, la Gdf, la Guardia Costiera se c’è una nave in pericolo, hanno l’obbligo di salvarla, non c’è bisogno di cambiare le regole” aggiunge. “Non esiste una sola persona che poteva essere salvata e non è stata salvata”, ha continuato spiegando che il “dramma è che ci sono migliaia di persone che non potevano essere salvate perché finite in mano a trafficanti”.
“L’Africa ha oltre il 50% delle risorse minerarie, oltre il 50% delle risorse idriche e il 50% delle terre coltivabile: è un continente ricco popolato da poveri. Un Occidente che guarda al futuro è un Occidente che cerca di aiutare le popolazioni che ci abitano a tirare fuori le ricchezze che loro hanno” dice, aggiungendo che “l’atteggiamento che il governo sta cercando di seminare è questo nuovo atteggiamento”.
“La situazione è ancora in evoluzione” precisa Crosetto, rispondendo a una domanda sul Niger e aggiungendo che ciò che è accaduto è “esempio di come l’Africa sia instabile”. “Non c’erano particolari sentori”, rispetto all’accaduto, ha continuato aggiungendo, “tranne il fatto che sono nazioni molto instabili”. “Il compito occidentale non è buttare benzina, ma buttare acqua sul fuoco. Di tutto c’è bisogno tranne che di un’altra guerra che coinvolga più nazioni”, afferma. “Un intervento fatto da europei bianchi per andare a incidere in una cosa interna rischierebbe di avere effetti deflagranti”, afferma. “Si cammina sulle uova e per ogni atto bisogna valutare tre volte gli effetti – continua -. Va bene mantenere i contingenti europei per evitare che non deflagri e diventi una guerra sanguinosa, ma è il momento di ragionare”. Secondo Crosetto la situazione è “recuperabile senza interventi troppo duri, anche perché è un colpo di Stato anomalo”.