Lite in tv, Brosio: “Parenzo? Un omuncolo, attaccarmi per il mio passato è vergognoso”

“David Parenzo è un omuncolo, una persona disdicevole. Attaccandomi sul personale ha dimostrato di non essere un uomo: cosa ha voluto dimostrare? Che grazie alla fede ho superato dei momenti difficili? E’ un giornalista un uomo che attacca sul piano personale una persona con un argomento che non c’entra nulla con quello di cui si sta discutendo in diretta? E’ andata in scena una cosa vergognosa, uno scandalo”. E’ un fiume in piena Paolo Brosio, che commenta così all’Adnkronos l’acceso scambio con il giornalista David Parenzo che lo ha visto protagonista a ‘L’Aria che Tira’, mentre era in collegamento per parlare del green pass. 

Parenzo, replicando ai dubbi di Brosio sul vaccino e sul certificato verde, ha letto alcuni stralci di un’intervista rilasciata da Brosio a Il Mattino in cui il giornalista parlava del suo passato di droghe, alcol e festini, dal quale è uscito grazie alla scoperta della fede. “Hai fatto di tutto nella tua vita e adesso rompi le balle con il vaccino?”, ha sbottato Parenzo. “Se una persona sta esprimendo una sua opinione sul green pass, dopo aver superato il covid attraversando sulla sua pelle tutte le fasi della malattia, e racconta queste cose col cuore in mano, non può sentirsi attaccato sul personale, perché non è un giornalista uno che ragiona così”, affonda Brosio. 

Che ribadisce: “Io ponevo i dubbi che si pongono moltissimi italiani in questo momento. Sono testimone oculare, sono un giornalista che ha 40 anni di esperienza, sono stato ricoverato per Covid e ho parlato con illustri medici e primari che non hanno nulla di meno di questi virologi che vanno in tv -incalza- Moltissime persone, se avessero preso quei farmaci che ho preso io tempestivamente, non sarebbero morte. Io non sono contro i vaccini, ma questo bisogna dirlo a chiare lettere, bisogna avere il coraggio di dire che le medicine per il Covid esistono, e io ne sono la prova”. Un cenno anche alla conduttrice del programma, Myrta Merlino, che ha cercato di calmare gli animi dissociandosi dalle parole di Parenzo: “L’ho apprezzato, ma avrei apprezzato che l’avesse fermato prima -scandisce il giornalista- Quelle lette da Parenzo sono testimonianze che io racconto nel mio libro, testimonianze di vita che mi hanno portato a cambiare. Un atteggiamento così da un collega mi fa schifo, non sono da uomo e nemmeno da giornalista”. 

Immediata la replica di Parenzo all’Adnkronos. “Era evidentemente una boutade. Non ho rivelato cose personali, dovrei chiedere scusa se avessi rivelato qualcosa di segreto o personale, ma è lui che ha messo la sua vita in piazza, ci ha pure scritto un libro ed io ho usato uno spunto retorico per ragionare su un argomento. E poi, lui mi ha detto ‘mi fai vomitare’ e dovrei chiedere scusa io?”, chiede il giornalista. 

“Non l’ho attaccato sul piano personale, ho citato alcuni episodi della sua vita che lui stesso ha reso un fatto pubblico -rincara Parenzo- Mi sono chiesto con quale coerenza una persona che ha avuto un passato travagliato come ha avuto lui, senza pensare agli effetti futuri che la cocaina avrebbe potuto avere, ora si ponga una serie di dubbi sui vaccini. Ma vale anche per tante altre persone, non solo per Brosio”, spiega il giornalista. Che aggiunge: “E’ legittimo avere dei dubbi, ma fa un po’ sorridere che uno che ha fatto di tutto e di più nella sua vita poi abbia dei dubbi su una cosa dove ci sono degli organi terzi che certificano quello che stanno iniettando nei nostri corpi”. 

Insomma, da parte di Parenzo nessun pentimento ma un auspicio: “Leggendo quei passi dell’intervista (rilasciata da Brosio a Il Mattino, ndr) ho voluto anche sdrammatizzare, sono cose pubbliche che lui ha messo nel suo libro. Un libro che ha avuto successo e che spero ritorni a vendere grazie a questa pubblicità, ne sarei felice”, conclude. 

 

 

 

 

(Adnkronos)