M5S, Conte pubblica la Carta dei valori: “Orienterà azione”

Giuseppe Conte posta su Facebook la nuova Carta dei valori M5S, una delle ‘costole’ dello Statuto grillino, con un video di presentazione in cui l’ex premier ne illustra i capisaldi. “Alcuni giorni fa ho presentato lo Statuto del nuovo Movimento 5 Stelle, che verrà sottoposto al voto degli iscritti il 2 e 3 agosto. Lo Statuto è un documento molto importante: regola le attività e definisce i ruoli e le funzioni degli organi del nuovo Movimento. All’articolo 2 del nuovo Statuto trovate inserita la Carta dei principi e dei valori, un testo fondamentale per chiarire l’identità politica del nuovo Movimento. La Carta contiene la costellazione dei principi e dei valori che orienteranno ogni nostra azione, con l’obiettivo di costruire un futuro migliore e realizzare una società più equa e solidale, che consenta il pieno sviluppo della personalità di ognuno e garantisca migliori opportunità di vita a tutti”, afferma il capo politico in pectore del M5S. 

Si parte da un retaggio storico del Movimento, le 5 stelle che ne hanno definito nome e azione politica. “Le cinque stelle che costellano il nostro orizzonte e orientano la nostra azione sono i beni comuni, l’ecologia integrale, la giustizia sociale, l’innovazione tecnologica e l’economia eco-sociale di mercato. Queste stelle costituiscono i punti cardine dell’azione politica del Movimento 5 Stelle. Sono le priorità programmatiche dell’impegno civico e istituzionale dei suoi rappresentanti. La costellazione dei valori della Carta dei principi ha l’obiettivo di costruire un futuro migliore, realizzare una società più equa e solidale, che consenta il pieno sviluppo della personalità di ognuno e garantisca migliori opportunità di vita a tutti”, spiega Conte entrando nel dettaglio delle 5 Stelle grilline. 

A partire dei beni comuni. “La valorizzazione della categoria dei beni comuni si ascrive fortemente alla necessità di assumere la persona umana come centro dell’azione dello Stato – afferma Conte – I beni comuni rendono infatti possibile l’esercizio dei diritti fondamentali e il libero sviluppo della persona. Essi costituiscono una particolare tipologia di beni pubblici su cui nessuno può vantare pretese esclusive. Appartengono a tutti e a nessuno, il loro godimento è diffuso e la loro gestione richiama processi partecipativi e inclusivi delle comunità. L’acqua, l’aria, le foreste, i ghiacciai, i tratti di costa che sono riserva ambientale, la fauna e la flora, i beni culturali: sono beni che devono essere difesi e custoditi anche a beneficio delle generazioni future. C’è poi una nuova tipologia di bene comune che può essere identificata nella conoscenza, bene per sua natura globale e presupposto per la crescita della persona e per la sua piena partecipazione, in condizioni di eguaglianza, alla vita politica, economica e sociale del Paese. A tutti deve essere garantito il diritto alla conoscenza, anche attraverso l’accesso libero e gratuito alla rete”. 

Dunque l’ecologia integrale. “È impensabile risolvere problemi quali l’inquinamento, il degrado ambientale, la dissipazione delle risorse naturali per mezzo di specifici, circoscritti interventi. Occorre rivoluzionare il nostro modo di pensare e privilegiare un nuovo modello di sviluppo che offra adeguate risposte ai bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità per le generazioni future di soddisfare, a loro volta, i propri bisogni. Occorre superare i tradizionali modelli di sviluppo costruiti esclusivamente sugli indici di crescita della produzione, e affidarsi a un modello di sviluppo aperto a una nozione ampia e incisiva di prosperità, che garantisca condizioni effettive di benessere equo e sostenibile a tutti i membri della comunità, che contrasti gli sconvolgimenti climatici, che preservi la biodiversità e le risorse naturali, che sia imperniato su programmi e strategie di protezione degli ecosistemi e di promozione di una più elevata qualità dell’ambiente e quindi della comunità nel suo insieme”. 

C’è poi il tema della giustizia sociale. “La buona politica – recita la carta dei valori – agisce per combattere e annullare le tante diseguaglianze: economiche e sociali, di genere, intergenerazionali, territoriali. La politica deve promuovere le condizioni perché tutti possano partecipare, a pieno titolo, alla vita politica, sociale, economica, culturale della comunità, deve contrastare tutte le varie forme di ingiustizia e deve rimuovere gli ostacoli che impediscono a ciascuno di beneficiare di opportunità di vita migliori. Il grado di civiltà di una comunità si misura anche dall’attenzione che riserva ai propri membri più vulnerabili, più emarginati, più anziani”. 

L’innovazione tecnologica. “Il progresso scientifico e l’innovazione tecnologica, frutti dell’intelligenza e della creatività umana, sottraggono spazio all’incertezza e consentono di migliorare le condizioni di vita delle persone. Ma non possiamo rimanere indifferenti alle sottese logiche di dominio e di potere economico. Bisogna realizzare le condizioni affinché la ricerca scientifica si caratterizzi quale impresa intrinsecamente democratica, affidata a metodi, procedure, esperimenti riproducibili ovunque da parte di chiunque. Il progresso scientifico e l’innovazione tecnologica devono svilupparsi “a misura d’uomo”, assicurando condizioni di vita più sicure, più confortevoli, più sostenibili. Essi devono contribuire alla riduzione delle diseguaglianze, offrendo anche alle persone più fragili ed emarginate opportunità di vita migliori”. 

Economia eco-sociale di mercato. “Il modello di sviluppo capitalistico affidato alla piena libertà del mercato non è in grado di garantire equità sociale, assicurando agli imprenditori di poter competere tra loro in condizioni di pari opportunità e ai consumatori di potere operare scelte pienamente libere e consapevoli. E’ determinante, pertanto, la funzione regolatrice dei pubblici poteri, volta a impedire la concentrazione dei poteri economici e a garantire la protezione dell’ambiente. In questa prospettiva, promuoviamo un uso consapevole delle risorse e cicli produttivi sostenibili, orientati alla riduzione dell’impiego delle risorse, delle emissioni nocive e del degrado. E’ inoltre fondamentale garantire la possibilità per i “consumatori” di assumere il ruolo di “consumautori””. 

La carta dei valori grillina si addentra poi su altre tematiche, a partire dal rispetto della persona. “La politica deve muovere dal riconoscimento della dignità di ogni essere umano e dal rispetto dei suoi diritti e libertà fondamentali e deve avere quale obiettivo la promozione delle condizioni che ne consentano il pieno sviluppo della personalità. L’essere umano non va assunto nella sua astratta esemplarità, ma va considerato nella concretezza della sua esistenza e nella consapevolezza della sua unicità e singolarità. La dignità dell’essere umano e la tutela effettiva dei suoi diritti e libertà fondamentali devono essere preservate in ogni contesto. Le libertà individuali sono un caposaldo di uno Stato laico. E dunque, tra i diritti e le libertà fondamentali, va ricompreso il pieno diritto ad amare e ad essere amati, nel rispetto delle identità sessuali e di genere. Ogni forma di discriminazione va combattuta, valorizzando un approccio culturale basato sul rispetto dell’”altro”. 

C’è anche il tema della Pace. “Espressamente richiamata nella nostra Carta costituzionale, la pace è un principio assoluto che, colto nella sua originaria carica semantica, sottende una specifica prospettiva sul mondo e sulle relazioni tra persone e popoli. È il prisma con il quale leggere il tempo presente, la visione in grado di alimentare i sogni e le aspirazioni di intere generazioni, soprattutto delle generazioni più giovani. Ispirandoci a questo fondamentale canone, in coerenza con i tradizionali pilastri della nostra politica estera, a partire dall’appartenenza all’Unione europea, crediamo fermamente nel multilateralismo come strumento più efficace per affrontare l’attuale contesto internazionale e, in questa prospettiva, restiamo aperti al dialogo con gli altri attori di rilievo globale. Per naturale vocazione geografica e storica, dobbiamo impegnarci, in una prospettiva di pace, per la stabilizzazione e lo sviluppo del Mediterraneo, affinché torni ad essere luogo privilegiato per lo scambio dei beni e per la condivisione e l’integrazione delle culture dei popoli che vi si affacciano”. 

E ancora, la democrazia. “Il rapporto tra cittadini e i propri rappresentanti deve essere costantemente alimentato. È alla base del buon funzionamento della nostra società. In questa prospettiva si inseriscono interventi diretti a migliorare la qualità del sistema rappresentativo, ma anche a rafforzare gli istituti di democrazia partecipativa, attraverso i quali i cittadini sono direttamente coinvolti nell’assunzione delle decisioni di interesse collettivo”. 

La politica come servizio. “La politica – si legge – è l’attività privilegiata di governo della complessità, chiamata a farsi carico del destino di una intera comunità. Essa deve muovere dalla valutazione complessiva di tutti gli interessi in gioco e deve esprimere e visioni prospettiche, con l’obiettivo di migliorare la società e, in particolare, le condizioni di vita delle persone, evitando di perseguire utilità o vantaggi particolari a beneficio esclusivo di singoli gruppi o persone”. 

L’etica pubblica. “I cittadini a cui sono affidate funzioni pubbliche, ai sensi dell’art. 54 della Costituzione italiana, sono chiamati a svolgerle con “disciplina e onore”. La norma richiama l’impegno di tutti coloro ai quali sono affidati incarichi di rilievo pubblico a rispettare non solo le regole formali, ma ad alimentare anche l’ethos pubblico, coltivando le virtù della correttezza e del senso di responsabilità. Questo impegno evoca lo spazio proprio della “responsabilità politica”, che va tenuta distinta dalla responsabilità giuridica, in particolare penale”. 

Rispetto della legalità. “Il rispetto della legge e delle regole giuridiche – si legge ancora – è condizione indispensabile per assicurare una pacifica convivenza e un più ordinato svolgimento della vita sociale. Lottare contro le organizzazioni criminali e contro la corruzione significa combattere le rendite parassitarie di chi indebitamente drena le risorse della intera collettività, significa difendere i diritti di tutti i cittadini onesti e contrastare lo svantaggio competitivo che subiscono le imprese e, più in generale, gli operatori economici che agiscono nella legalità rispetto a quelli che operano nel malaffare”. 

Trasparenza e semplificazione. “La trasparenza è un principio fondamentale che migliora il funzionamento dei sistemi democratici. La trasparenza impone a tutti coloro che assumono incarichi di rilievo pubblico il dovere di rendere conto del proprio operato ai cittadini, un principio che integra quello di legalità e alimenta la condivisione dell’ethos pubblico. Il principio di semplificazione impone invece alla pubblica amministrazione di snellire e abbreviare i procedimenti, in modo da offrire un rapporto chiaro e paritario ai cittadini e alle imprese. I principi di trasparenza e di semplificazione contribuiscono a migliorare la qualità dell’azione della pubblica amministrazione, a responsabilizzare i pubblici poteri nell’esercizio delle proprie prerogative, a elevare il grado di fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni”. 

Cittadinanza attiva. “La politica non si pratica soltanto nelle sedi delle istituzioni e delle formazioni politiche, ma ovunque i cittadini si ritrovino per esercitare consapevolmente i propri diritti e si confrontino per elaborare proposte e assumere decisioni riguardanti la vita collettiva della comunità di appartenenza. In questa prospettiva diventa essenziale sollecitare e sostenere le iniziative di cittadinanza attiva, vale a dire le pratiche di “attivismo civico” mirate a rendere effettivi i diritti esistenti o a promuovere il riconoscimento di nuovi diritti, favorendo l’inclusione sociale di tutti i cittadini”. 

Il diritto alla salute. “La salute è il bene primario della persona, riconosciuto dalla Costituzione come fondamentale, presupposto per il godimento di tutti gli altri diritti. La salute non è solo assenza di malattie, né può essere ascritta solo al benessere fisico, ma ricomprende il benessere psicologico e sociale. Il ruolo del Servizio sanitario nazionale è un pilastro fondamentale, così come lo è quello di una sanità pubblica di qualità, il cui accesso universale va garantito a ogni persona”. 

Il diritto all’istruzione. “Tutti devono poter accedere ad adeguati percorsi pubblici di istruzione e di formazione di qualità, in modo da promuovere la piena consapevolezza di sé e poter contribuire al processo di democratizzazione dell’intera società. La cultura deve essere resa accessibile a tutti, in quanto patrimonio di conoscenze e strumento di dialogo e di riconoscimento delle diversità”. 

Il diritto al lavoro. “Occorre dare attuazione ai principi della Costituzione italiana che riconoscono il diritto al lavoro e il diritto a una retribuzione giusta e adeguata. Occorre garantire la qualità dell’occupazione e promuovere le condizioni affinché tutti possano vivere nella dignità del proprio lavoro, in un ambiente sicuro e stimolante, che favorisca lo sviluppo della propria personalità e una piena promozione professionale e sociale. Il lavoro deve essere compatibile con il tempo libero e gli spazi di vita personale”. 

Imprese responsabili. “L’attività di impresa contribuisce al progresso economico di una comunità, offrendo prospettive occupazionali e di miglioramento della qualità della vita dei cittadini attraverso i beni prodotti o i servizi erogati. La finalità lucrativa è caratteristica dell’impresa e la remunerazione dell’iniziativa economica è fondamentale perché aiuta a distinguere l’attività di impresa dalle iniziative filantropiche o di solidarietà. Ma un’impresa è anche comunità di donne e di uomini che lavorano insieme, che interloquisce, a sua volta, con comunità più ampie: è assolutamente indispensabile che un’impresa si premuri delle conseguenze delle proprie attività sul piano dell’impatto ambientale, dei diritti e del benessere dei lavoratori”. 

Principio di sussidiarietà. “I bisogni dei cittadini possono essere efficacemente e legittimamente soddisfatti anche in virtù delle iniziative degli enti territoriali più prossimi (autonomia verticale) o delle iniziative degli stessi cittadini, con particolare riguardo alle attività del terzo settore (autonomia orizzontale)”. 

Cura delle parole. “La cura delle parole, l’attenzione per il linguaggio adoperato sono importanti anche al fine di migliorare i legami di integrazione e di rafforzare la coesione sociale. Le espressioni verbali aggressive devono essere considerate al pari di comportamenti violenti. La facilità di comunicare consentita dalle tecnologie digitali e alcune dinamiche innescate dal sistema dell’informazione non devono indurre a dichiarazioni irriflesse o alla superficialità di pensiero. Il dialogo profondo, il confronto rispettoso delle opinioni altrui contribuiscono ad arricchire la propria esperienza personale e l’esperienza culturale delle comunità di rispettiva appartenenza”. 

(Adnkronos)