(Adnkronos) – “Le associazioni dei pazienti sono partner molto importanti per noi: dialogando con i pazienti siamo in grado di intercettarne meglio i bisogni, sia per quanto riguarda l’aspetto trombotico che per l’aspetto emorragico. Poi c’è anche l’aspetto sociale, perché molte di queste patologie prevedono trattamenti prolungati o follow-up, cioè monitoraggi continui. Questi pazienti talvolta hanno difficoltà a individuare centri di riferimento e interlocutori attenti alle varie fasi della loro vita, come, per esempio, il rimborso di alcune prestazioni e il follow-up delle condizioni croniche. Oggi c’è molto bisogno di concentrarsi sul territorio e sviluppare le strutture per un’adeguata presa in carico di questi pazienti. E’ necessario formare reti che richiedono l’interazione di tutti: amministratori, società scientifiche e associazioni pazienti”. Lo ha detto Elvira Grandone, associata di Ginecologia dell’Università di Foggia, al XXVIII Congresso nazionale della Società italiana per lo studio dell’emostasi e della trombosi (Siset) a Roma.
“La commissione Ceet (Commissione esperto in emostasi e trombosi ), una neonata commissione della Siset, vuole promuovere la conoscenza e l’importanza degli esperti in emostasi e trombosi – spiega Grandone – Una delle principali mission è appunto la collaborazione stretta con i pazienti. Inoltre mira a un dialogo con gli amministratori e vuole attrarre l’attenzione degli stessi amministratori alla necessità di istituire in maniera formale, presso alcuni ospedali e anche sul territorio, centri di riferimento per tutti i pazienti con condizioni patologiche relative sia alla trombosi che all’emorragia”.