Mattarella-Draghi, incontro su Ucraina e rapporti governo-maggioranza

(Adnkronos) – Un aggiornamento sulla crisi ucraina dopo il Consiglio europeo informale di Bruxelles
e anche una ricognizione sull’azione del governo, alla luce soprattutto delle ultime tensioni emerse tra l’esecutivo e la maggioranza. Questi i temi che sarebbero stati approfonditi nell’incontro al Quirinale tra il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il presidente del Consiglio, Mario Draghi. 

Ovvio che il Capo dello Stato segua con particolare attenzione gli sviluppi della situazione internazionale, auspicando un ruolo attivo da parte del nostro Paese, nell’ambito naturalmente dell’azione unitaria svolta dall’Europa, come evidenziato oggi dallo stesso premier, che ha anche annunciato una sua prossima missione a Mosca. 

Quanto alla situazione interna, poco trapela dal Colle riguardo i contrasti sorti nelle ultime ore tra il governo e la sua maggioranza. La linea di Mattarella è sempre stata quella di muoversi nell’ambito delle sue prerogative evitando di interferire nella dialettica tra esecutivo e Parlamento. E’ altrettanto vero che non si è ancora spenta l’eco delle parole pronunciate dal Presidente della Repubblica esattamente due settimane fa all’inizio del suo secondo mandato, quando espresse la preoccupazione per gli “aumenti del prezzo dell’energia” con cui devono “fare i conti famiglie e imprese”.  

E nella stessa circostanza sottolineò la necessità che “nell’indispensabile dialogo collaborativo tra Governo e Parlamento”, quest’ultimo, “particolarmente sugli atti fondamentali di governo del Paese, sia posto in condizione sempre di poterli esaminare e valutare con tempi adeguati”. 

Anche se è impossibile trovare conferme, è ipotizzabile che in queste ore dal Colle venga attivata quell’azione di “persuasione”, che “è più efficace se non viene proclamata in pubblico”, per favorire il superamento dei contrasti e la prosecuzione di quell’attività finalizzata a “costruire l’Italia del dopo emergenza”, che chiama ciascuno a fare “fino in fondo la parte propria”.  

(Adnkronos)