Morte Prigozhin, “il braccio destro di Putin dietro all’omicidio”

(Adnkronos) – “Come il braccio di destro di Putin ha fatto fuori Prigozhin”. Si intitola così l’articolo del Wall Street Journal in cui, citando funzionari dell’intelligence occidentale e un ex agente dei servizi russi, si ricostruisce come il segretario del Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa, Nikolai Patrushev, “principale alleato del leader russo da decenni, abbia messo in moto l’assassinio dell’ammutinato capo delle forze mercenarie Wagner”.  

Lo scorso agosto Yevgeny Prigozhin ed altri comandanti di Wagner sono rimasti uccisi nell’esplosione dell’aereo a bordo del quale viaggiavano. Secondo le fonti del Wsj, una piccola bomba era stata posizionata sotto l’ala dell’aereo di Prigozhin mentre il velivolo aspettava il momento del decollo sulla pista dell’aeroporto di Mosca.  

L’incidente è avvenuto due mesi dopo che, a seguito delle crescenti tensioni tra le forze di Wagner, diventate parte essenziale dell’offensiva in Ucraina, e il ministero della Difesa, Prigozhin era stato protagonista di un tentativo di ammutinamento, la “marcia della giustizia” delle sue forze verso Mosca, che si era fermata quando Alexander Lukashenko era riuscito a chiudere un accordo con i ribelli che permetteva il trasferimento delle forze di Wagner in Bielorussia e garantiva una, apparente, immunità a Prigozhin. In molti lo consideravano già in quei giorni, dopo il gesto di slealtà verso Putin, “un morto che cammina”. Profezia rivelatasi esatta due mesi dopo. 

Secondo le fonti citate dal Wsj Patrushev, uno dei più stretti confidenti di Vladimir Putin, considerava da tempo il leader di Wagner una minaccia, ben prima della ribellione dello scorso giugno. Vedeva come il fumo negli occhi le aperte critiche che il “cuoco di Putin” – come era soprannominato Prigozhin visto che l’inizio delle sue fortune fu con la ditta di catering che serviva il Cremlino – si permetteva di fare ai vertici militari russi ed era preoccupato per il fatto che Wagner stesse assumendo una posizione di eccessivo potere.  

Così dopo la fallita ribellione di giugno, Patrushev – che il Wsj descrive che il secondo uomo più potente in Russia dopo Putin – ha stabilito che l’insurrezionista doveva essere punito ed ha messo in moto il piano per eliminarlo. Piano al quale Putin “non si sarebbe opposto”, rivelano ancora le fonti del giornale.  

Secondo la versione ufficiale fornita da Mosca, a provocare l’esplosione dell’aereo di Prigozhin sarebbe stato un errore nel maneggiare le granate che si trovavano a bordo dell’aereo, suggerendo che i passeggeri durante il viaggio avevano fatto uso di droga e bevuto alcol. E il Cremlino ha risposto all’articolo del giornale americano accusandolo di pubblicare “pulp fiction”. Rifiutandosi di rispondere nel dettaglio al contenuto dell’articolo, il portavoce Dmitry Peskov ha detto: “Ultimamente, purtroppo, il Wall Street Journal si è appassionato alla produzione di pulp fiction”. 

(Adnkronos)