(Adnkronos) – “Più che buchi direi che oggi siamo di fronte a una dotazione difficile che è quella della realizzazione delle opere, mentre la prima fase era più che altro legata alle riforme che sono state fatte in modo importante. Oggi siamo di fronte a una fase estremamente difficile per un problema strutturale del Paese, cioè la capacità di realizzazione delle opere stesse”. Lo ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, a margine del primo festival delle Regioni e province autonome in corso a Palazzo Lombardia, replicando a chi gli chiedeva se l’esecutivo Draghi ha lasciato dei buchi negli obiettivi del Pnrr come affermerebbe il governo.
“Non penso che si siano dei buchi prima e delle mancanze dopo, penso che dobbiamo lavorare insieme perché il tempo è molto stretto – ha rimarcato Fedriga -. Se devo trovare una criticità che c’è stata, nata con il governo Conte 2, è quella di non coinvolgere le Regioni. Questo ha portato a un disallineamento tra le istituzioni e un rallentamento che vedremo nel Pnrr. Noi come sistema delle Regioni diamo la disponibilità a collaborare ma chiediamo di essere coinvolti perché se questo non avviene, per noi è molto più comodo perché guardiamo tutto da lontano, ma sarà un problema per il paese se le opere non si realizzano”.
“Il Pnrr può essere un grande volano sulla crescita, che però presenta anche molti rischi. Con chiarezza dobbiamo dire che il Pnrr è stato scritto senza le Regioni”. “Il Pnrr – ha spiegato – ha escluso, soprattutto in una fase iniziale, le Regioni da un protagonista che non rivendichiamo per una mania di presenza, ma rivendichiamo perché pensiamo che soltanto attraverso una collaborazione tra tutte le istituzioni de Paese si possa portare a compimento questo difficile piano”.