(Adnkronos) – Al 31 dicembre 2023 la spesa effettivamente sostenuta con le risorse del Pnrr risulta pari a circa il 17% degli stanziamenti, un tasso di avanzamento finanziario più basso di quello dell’insieme del Piano (22%) che riserva all’istruzione, servizi per l’infanzia, scuole e università, 20,09 miliardi rispetto ai 20,24 del Pnrr originario. Il dato è contenuto nel focus ‘Il Pnrr per la scuola e l’università: a che punto siamo?’ nato dalla collaborazione tra la Fondazione Agnelli e la Fondazione Astrid che fa un bilancio aggiornato di tutte le misure della Missione 4 che comprende il potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione, dagli asili nido alle università.
“È un risultato oggi insoddisfacente e che preoccupa per il futuro se si considera anche che il Mef ha stimato l’effetto cumulato delle misure per l’istruzione sulla crescita economica 2021-26 in 1,3 punti di Pil, più elevato di molte altre componenti del Pnrr , è chiaro che gli interventi per scuola e università siano fra quelli su cui sarebbe necessario spingere di più”, sottolinea lo studio evidenziando che la linea di investimento con la più alta percentuale di spesa rispetto alle risorse assegnate (39,3 %) è scuola 4.0 (nuovi ambienti digitali nelle scuole) mentre quella con la percentuale più bassa e’ l’intervento straordinario per la riduzione dei divari territoriali con il 3,5%.
Per quanto riguarda l’edilizia scolastica, tema centrale nel Pnrr Istruzione, il focus rileva che da dati recentissimi si ricava che 2.437 progetti sono stati aggiudicati e che per 2.268 è iniziata l’esecuzione dei lavori (93%), che è un segnale positivo. Mancano, però, sottolinea lo studio, i dati sulle risorse assegnate e sulla spesa finora sostenuta per ogni progetto, come pure quelli necessari a valutare l’impatto sul raggiungimento dell’obiettivo (numero di posti aggiuntivi), né si conosce la distribuzione territoriale dei progetti aggiudicati.
Analizzando, poi, i singoli punti, dal nuovo piano asili, alla riforma di formazione, reclutamento e carriera dei docenti delle scuole secondarie, e valutando le tempistiche di investimento, il focus evidenzia che “conoscere lo stato di avanzamento del Pnrr Istruzione richiederebbe un quadro completo dei dati” mentre “necessaria e doverosa, tuttavia, questa trasparenza oggi non c’è”.
“Il Pnrr aveva suscitato grandi aspettative nel mondo dell’istruzione – commenta Andrea Gavosto direttore della Fondazione Agnelli e fra i curatori del focus – sia per gli ingenti investimenti previsti sia per le fondamentali riforme, come la formazione e l’assunzione dei docenti. Da qualche tempo, sullo stato di attuazione del piano è, però, calato il silenzio. L’obiettivo di Astrid e Fondazione Agnelli è tornare a parlare di Pnrr, fare un bilancio dei progressi compiuti negli investimenti fin qui e segnalare i rischi di ritardi o di realizzazioni inadeguate di qui al 2026. Anche le riforme più ambiziose, come formazione, orientamento e formazione tecnico-professionale hanno in parte cambiato pelle: si tratta di valutare l’efficacia dei nuovi interventi e quanto contribuiscano al miglioramento di scuola e università”.