Qatargate, commercialista famiglia Panzeri arrestata a Milano

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La commercialista della famiglia Panzeri Monica Rossana Bellini è stata arrestata dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Milano su mandato di arresto europeo emesso dai magistrati di Bruxelles nell’inchiesta ribattezzata Qatargate. Il provvedimento è stato eseguito ieri. Bellini è accusata di associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio, ed era già stata perquisita lo scorso dicembre dalla Gdf sempre su richiesta della magistratura di Bruxelles. 

La 55enne commercialista, con studio a Opera, sarebbe legata sia alla famiglia Panzeri che a quella di Francesco Giorgi, compagno dell’ex vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili. Nel primo caso si sarebbe occupata della contabilità, nel secondo avrebbe rilevato la maggioranza delle quote della Equality consultancy, fondata insieme al padre e al fratello minore di Giorgi. 

Il curriculum della commercialista, lo scorso dicembre sottoposta a una lunga perquisizione della Guardia di finanza che ha sequestrato una mole di documenti contabili, è una pagina fitta di ruoli che spaziano dalla consulenza fiscale alla presenza in municipalizzate fino agli incarichi tuttora in corso – una dozzina – come quello di componente collegio sindacale di Sogemi, società che gestisce i mercati all’ingrosso di Milano. 

Il mandato di arresto firmato da Bruxelles è arrivato sulla scrivania del procuratore aggiunto di Milano Fabio De Pasquale, che per conto dei magistrati belgi sta svolgendo alcuni accertamenti. La convalida dell’arresto potrebbe essere già oggi. 

Stamane intanto, “l’onorevole Andrea Cozzolino ha aderito all’invito a farsi sentire rivoltogli dalla Commissione giurisdizionale del Parlamento Europeo, per ribadire la sua totale estraneità ai fatti dell’indagine denominata Qatargate. In vista della sua audizione, l’onorevole Cozzolino ha deciso di autosospendersi dal gruppo S&D, onde consentire che il lavori della Juri si svolgano nelle migliori condizioni di autonomia e terzietà”. Lo comunicano in una nota gli avvocati Federico Conte, Dezio Ferraro, Dimitri De Becó. 

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