Roma Pride compie 30 anni, la festa arcobaleno nella Capitale – FOTO

(Adnkronos) – L’attesa è altissima. L’obiettivo è bissare i numeri dello scorso, quando un milione di persone (secondo gli organizzatori), invase il centro storico della Capitale con i colori arcobaleno marciando per i diritti di tutte e tutti. Quest’anno il Roma Pride compie 30 anni dalla prima edizione del 1994. “30 anni di orgoglio”, come recita lo slogan (e logo) della manifestazione. I carri, una quarantina, sono partiti da piazza della Repubblica per arrivare fino alle Terme di Caracalla.  

Ad aprire la sfilata il carro del Coordinamento Roma Pride, dedicato all’anniversario della kermesse. Mentre su quello del Circolo Mario Mieli, l’associazione Lgbtqia+ che organizza il Pride fin dalla prima edizione del 1994, spiccheranno, oltre al claim ‘Mai Zitte3 – Non ci silenzierete mai’, le sagome di Formigli, Littizzetto, Fazio, Bortone, Scurati, Gruber, Saviano e Ranucci, coloro che secondo gli organizzatori del Roma Pride sono “alleati” che “hanno fatto la differenza tutelando la libertà d’informazione” tenendo accesso un faro sulle istanze del movimento Lgbtqia+ affinché non venissero silenziate.  

Una campagna che fa il verso a quella per le Europee di Atreju che ha messo alla berlina giornalisti e conduttori schierati. Colonna sonora della festa arcobaleno i brani della popstar Annalisa, madrina del Roma Pride 2024. La sua hit ‘Sinceramente’, un invito alla libertà, è l’inno della manifestazione. “Siamo certe e certi – afferma Mario Colamarino, portavoce del Roma Pride – che il suo apporto e il suo impegno civile per la parità dei diritti diano un importante valore aggiunto alla manifestazione contribuendo a far passare il messaggio che un paese civile e democratico non può più tollerare discriminazioni e negazioni e deve procedere sulla strada della piena uguaglianza e libertà per tutte e tutti”.  

“Sono onorata di poter dare il mio contributo in questa giornata così importante. Celebrare insieme i 30 anni del Roma Pride sarà speciale e soprattutto un’occasione unica per attirare l’attenzione ancora una volta sui diritti della comunità Lgbtqia+ e di tutti – racconta Annalisa -. Sarà una grande festa in onore della libertà di essere, concetto per me centrale nelle canzoni e nella vita, per una società che possa dirsi civile. Quindi grazie immensamente per questo invito che mi emoziona e riempie di orgoglio come poche cose al mondo”.  

 

I carri percorreranno viale Luigi Einaudi, piazza dei Cinquecento, via Cavour, piazza Esquilino, via Liberiana, piazza Santa Maria Maggiore, via Merulana, via Labicana, piazza del Colosseo, via Celio Vibenna, via di San Gregorio, piazza di Porta Capena e via delle Terme di Caracalla. 

Dopo il corteo, la festa continuerà all’Ippodromo di Capanelle con l’evento Rock Me Pride, in collaborazione con Rock in Roma. Ospiti del party ufficiale del Roma Pride powered by Muccassassina, diretto artisticamente da Diego Longobardi, ovviamente Annalisa con le sue hit; BigMama, reduce dal successo di Sanremo e amatissima dalla comunità Lgbt e Sarah fresca vincitrice dell’edizione di Amici appena conclusa, che con il tormentone Sexy magica sta dominando tutte le classifiche. Presenta la serata l’attrice comica Brenda Lodigiani. Le icone pop saranno celebrate da un super cast, top italian queen e super djs. Si alterneranno sul palco Dj Anto, Roberta Orzalesi, Valerio Lazzari, La Dia-mond, Farida Kant, Melissa Bianchini, Le Riche, La Sheeva, Raven Idoll, Aura Eternal, Skandalorsa, Jaguaro e direttamente dal Brasile la super dj Anne Louise, la missionaria del divertimento. Un party, insomma, che promette di essere dirompente e ribelle.  

“Rispetto ovviamente la scelta, mi amareggia che molti abbiano subito minacce, intimidazioni, segnali inquietanti e trovo grave che il mondo gay non sia più contenitore di libero pensiero” dice all’Adnkronos il giornalista e opinionista Klaus Davi commentando la decisione delle associazioni lgbt ebraiche di non partecipare al Pride. “Trovo molto grave e inquietante che nel mondo gay non si possano azzardare critiche ad Hamas. Eppure l’unico gay pride, trecentomila persone, organizzato in tutto il Medio Oriente è in Israele – spiega – questo non conta più nulla, è diventato subalterno a una politica subliminalmente filo Hamas. E ai vari partiti che di questo orientamento si fanno legittimamente, dal loro punto di vista, interpreti. Mi lascia molto amareggiato questa cosa perché noi, e lo dico da anche da gay, ci siamo sempre battuti per la tutela all’interno del nostro movimento di tutte le minoranze e in questo momento la minoranza vittima è proprio quella degli ebrei gay. Le condanne a morte dei gay in tutti i Paesi arabi che hanno aggredito Israele sono all’ordine del giorno, a cominciare dall’Iran che è l’ispiratore della politica di Hamas e dei terroristi. Non bastava dire siete i benvenuti, è ipocrita. Bisognava dire ‘siamo solidali con voi per quello che state subendo in questo momento come ebrei e come israeliani'”. 

(Adnkronos)