Proroga dello stato di emergenza al 31 marzo 2022, l’ipotesi è sul tavolo. Che possa essere un’opzione non così remota lo hanno fatto capire diversi esponenti del governo, a partire dal ministro della Salute Roberto Speranza.
“Come governo abbiamo sempre deciso di fare questo tipo di scelte immediatamente prima della scadenza, 60 giorni sono un periodo troppo lungo per dire cosa faremo – ha detto Speranza – Ci baseremo sull’evidenza scientifica: se sarà necessario avere ancora l’impianto legislativo e d’intervento dello stato d’emergenza lo decideremo nei giorni immediatamente precedenti alla scadenza non avremo alcun timore a prorogarlo come è stato fatto in altri momenti”.
A definire “ragionevole la proroga di 3 mesi è stato il sottosegretario alla Salute Pier Paolo Sileri: “Dobbiamo procedere con le terze dosi. Una volta raggiunto il 90% delle persone vaccinate conteniamo l’avanzata del virus ma dobbiamo completare l’opera, cercando bene le varianti. Abbiamo già fatto tanta strada negli ultimi 6 mesi. Io credo che 3 mesi” di proroga di stato d’emergenza “siano ragionevoli. Parlo da medico, non da politico”. “Sul prolungamento dello stato d’emergenza valuteremo, bisogna arrivare al 90% di vaccinati, soglia che ci permetterebbe di affrontare meglio la pandemia. Dobbiamo dare delle prospettive: se arriviamo al 90% si può pensare a rimodulare il Green pass”, ha precisato il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ospite di ’24Mattino’ su Radio24.
Proroga stato emergenza, il parere degli esperti
In questa fase della pandemia di Covid-19 “non abbiamo né i numeri né l’andamento” epidemiologico “da stato d’emergenza”. Non c’è alcun bisogno di prorogarlo secondo Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano, che interviene così per l’Adnkronos Salute nel dibattito di queste ore. “Certamente la situazione è da tenere sotto controllo con attenzione”, premette l’esperta. Ma “per mantenere le misure” di cautela e prudenza “di cui abbiamo bisogno – osserva – non c’è necessità di uno stato d’emergenza. Quindi non capisco a cosa potrebbe servire prolungarlo”.
“Visto quello che sta accadendo in Europa, intorno all’Italia, e visto che lo stato di emergenza permette di fare scelte rapide e modificare quelle in itinere, credo sia opportuno e previdente prolungarlo per altri mesi”, dice invece all’Adnkronos Salute Massimo Andreoni, primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit). “In questo momento – prosegue Andreoni – l’aumento dei casi lo vediamo di più da un punto di vista dei laboratori perché c’è un grande aumento dei tamponi e una crescita di quelli positivi ma non c’è una pressione sugli ospedali. Questo grazie alle vaccinazioni, attenzione però perché l’aumento dei ricoveri lo vediamo solo dopo qualche settimana rispetto alla risalita dei casi”.
La possibile proroga dello stato di emergenza “mi lascia perplesso. Oggi quello che va fatto è non abbassare la guardia, mantenendo grande attenzione ai propri comportamenti individuali. Vedo troppe persone senza mascherina e poco distanziamento”, mentre proseguire con queste misure “è quello che fino a ieri ha fatto la differenza tra noi e il balzo dei casi del Regno Unito”, afferma Massimo Ciccozzi, docente di Statistica medica ed Epidemiologia all’università Campus Biomedico di Roma, commentando l’ipotesi che venga prolungato lo stato di emergenza per Covid-19 fino a marzo 2022. “La risalita dei casi è probabilmente legata, oltre all’enorme numero di tamponi per il Green pass – sottolinea l’epidemiologo – anche al fatto che abbiamo ceduto qualcosa nei nostri comportamenti quotidiani. C’è meno distanziamento, ad esempio sui mezzi di trasporto che hanno ripreso a pieno ritmo, e anche la mascherina al chiuso spesso non viene portata proprio da tutti. Focalizzare tutte le attenzioni sulla proroga dello stato di emergenza mi sembra quasi inutile”, ammonisce Ciccozzi: “Se vogliamo proseguire con l’ottimo lavoro fatto fino ad oggi, dobbiamo ricordarci che serve mantenere cautela e attenzione alle misure fin qui adottate”.