(Adnkronos) –
L’ordine pubblico, i cortei, le manifestazioni, il ruolo fondamentale delle forze dell’ordine. Dopo i fatti di Pisa e l’ultimo episodio di Torino, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha risposto alle domande sul tema in un’intervista al Tg2 Post.
“Penso che sia molto pericoloso togliere il sostegno delle istituzioni a chi ogni giorno rischia la sua incolumità per garantire la nostra, è un gioco che può diventare molto pericoloso”, ha detto la premier. “Le lezioni sul governo autoritario da parte di quelli che sparavano con gli idranti su lavoratori inermi seduti a terra perfettamente immobili o che rincorrevano gli italiani da soli in spiaggia con i droni anche no”, ha poi aggiunto facendo riferimento a episodi accaduti durante le proteste contro il green pass o nella prima fase della pandemia.
“Penso che per giudicare correttamente quanto accaduto sia utile raccontare qualche numero: dal 7 ottobre scorso, data dell’attacco di Hamas contro Israele, in Italia ci sono state oltre mille manifestazioni, in quelle manifestazioni ci sono stati 26 agenti feriti. Nel 2023 gli agenti feriti nelle manifestazioni sono stati complessivamente 120, i casi in cui ci sono stati problemi in queste manifestazioni, momenti di tensione, sono il 3%”, ha quindi affermato.
“Noi a differenza di quanto accaduto in altri Paesi europei abbiamo scelto di non vietare le manifestazioni a favore della Palestina, da noi la libertà di manifestazione viene garantita indipendentemente da ciò per cui si manifesta – ha proseguito la premier – In altri Paesi non è stato così, noi abbiamo scelto di garantirle, quelle manifestazioni sono state moltissime ma i dati dicono che la gestione dell’ordine pubblico molto complessa oggettivamente è stata una gestione per la quale nel 97% dei casi non ci sono stati problemi”.
La scorsa settimana, a Pisa, le forze dell’ordine hanno effettuato cariche contro un corteo di studenti. “In alcuni casi ci sono stati problemi, se ci sono degli errori, delle responsabilità, degli abusi, chiaramente si devono sanzionare. Però non si può parlare delle forze dell’ordine solo quando qualcosa non funziona, perché in tutti gli altri casi, nei casi in cui ci sono stati 120 agenti di polizia che sono finiti all’ospedale, che sono stati feriti per garantire l’ordine pubblico, la nostra incolumità e magari anche con stipendi inadeguati, nessuno ha detto a loro grazie”, ha quindi affermato la presidente del Consiglio.
“Allora forse è il caso di fare anche questo, dire grazie alle forze dell’ordine per il lavoro che fanno ogni giorno. Fermo restando che se poi qualcuno sbaglia chiaramente si deve intervenire e si deve sanzionare come prevede il nostro ordinamento”, ha aggiunto la premier.
Le parole di Meloni sono arrivate poche ore dopo rispetto ai momenti di tensione ieri davanti alla questura di Torino, dove un gruppo di persone appartenenti all’area dell’autonomia e dei centri sociali hanno assaltato una volante per impedire il trasferimento di un cittadino straniero, che nella notte era stato denunciato perché sorpreso a imbrattare un sottopasso alla periferia del capoluogo piemontese scritte offensive, a un centro di rimpatrio. Un agente è rimasto ferito.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha chiamato il capo della Polizia per essere informato di quanto avvenuto e per esprimere solidarietà agli agenti della pattuglia aggredita a Torino. Ribadendo fiducia e vicinanza nei confronti della Polizia, ha riferito il Quirinale.
“Sono sdegnato per la gravissima aggressione ad un mezzo della Polizia di Stato oggi pomeriggio nel centro di Torino. Questo inaccettabile atto di violenza è sintomatico del clima di veleno e sospetto a cui sono sottoposti in questi giorni le Forze dell’ordine e in particolare la Polizia di Stato, a cui va la mia solidarietà e vicinanza”, ha dichiarato dal canto suo il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. “Come ministro dell’Interno – ha aggiunto Piantedosi – mi prodigherò in ogni sede per affermare la dignità e l’onore di lavoratori e servitori dello Stato che quotidianamente, anche mettendo a rischio la loro incolumità personale, concorrono ad affermare i valori di libertà e democrazia nel nostro Paese”.
Intanto, a meno di una settimana dalle manganellate agli studenti di Pisa e Firenze, c’è stato un avvicendamento ai vertici della polizia. A quanto apprende l’Adnkronos, Silvia Conti, dirigente del Reparto Mobile di Firenze, è stata trasferita ad altro incarico. Secondo quanto fatto sapere da fonti della sicurezza, il cambiamento era già programmato da prima della manifestazione di Pisa in cui si sono verificati gli scontri. Conti non ha avuto un ruolo operativo nella gestione dell’ordine pubblico a Pisa: il dirigente del reparto mobile organizza uomini e mezzi nella sede del reparto e li invia nel luogo della manifestazione, ma le squadre sono poi affidate al funzionario della questura locale che gestisce l’ordine pubblico.