(Adnkronos) – “Io non credo all’attacco da parte della Transnistria, penso che la Transnistria non abbia alcuna intenzione di attaccare Odessa. L’Ucraina non l’ha mai vista come un nemico, e nemmeno loro vedono il mio Paese come tale. Io sono stato più volte lì, ho parlato con molti intellettuali e loro hanno più paura dell’Ucraina di quanto noi abbiamo paura di loro”. A dirlo all’Adnkronos, da Odessa, è l’avvocato ucraino esperto di diritto internazionale Oleksii Plotnikov, che analizza la situazione di tensione in Transnistria dopo gli attacchi di questi giorni.
“Le forze militari russe sono per lo più formate dagli stessi cittadini della Transnistria, che viene spesso ad Odessa, ci lavorano anche”, dice l’avvocato, che fa parte di un’associazione che si occupa dei diritti dei rifugiati ma ha momentaneamente lasciato la professione per arruolarsi. Plotnikov fa un parallelo con quanto avviene invece nelle repubbliche autoproclamate di Donetsk e Luhansk: “Nelle regioni di Donetsk e Luhansk è stato possibile per i russi reclutare tutte le persone del territorio, musicisti, intellettuali, insegnanti, che vengono minacciati se non vanno a combattere -spiega- Ma in Transnistria è impossibile farlo, perciò la Russia che sta cercando di creare in tutti i modi un malcontento per reclutare uomini al fronte”.
L’avvocato parla anche dell’attacco su Odessa di qualche giorno fa, che non l’ha sorpreso: “Dal punto di vista militare non posso parlare perché non sono coinvolto nei piani strategici, ma posso dire che ad Odessa ci aspettavamo questo attacco, e anzi siamo rimasti sorpresi dal fatto che non fosse stata ancora attaccata. La Russia è convinta che ad Odessa ci sia una grande enclave russa, anche perché hanno sempre sostenuto che fosse una città russa. In realtà è russa tanto quanto ebrea, italiana, ucraina. Noi non accettiamo il fatto di essere annessi alla Russia”.
Il giurista, che da prima della guerra -dal 2015- si sta occupando della raccolta dei dati sui crimini di guerra delle regioni di Donetsk e Luhansk, racconta la sua decisione di arruolarsi. “Seguendo il tema da tanti anni, anche se non potevo prevedere alcuni eccidi come ad esempio quanto accaduto a Bucha, sapevo che saremmo entrati in guerra – dice- Così ho preso la decisione di combattere pensando che se non posso fermare la guerra come giurista, lo faccio con le armi in mano. Lo faccio anche per la mia famiglia”.
Nel tempo libero “cerco di esercitare la mia professione, e insieme a dei colleghi stiamo preparando una documentazione da presentare alla Corte dell’Aja per i crimini di Donertsk e Luhansk”, dice Plotnikov. Che non è certo l’unico giurista ad essere entrato nell’esercito ucraino. “Combattono molti giuristi, avvocati -racconta- e nel mio battaglione c’è un magistrato Corte Suprema ucraina”.
Una previsione sul conflitto non è facile, ma il giurista combattente prova a farla. “L’Ucraina fermerà la Russia, l’ha già fermata, abbiamo visto come si sono ritirati a Kiev mentre pensavano di prenderla in due giorni”, è la sua opinione. E sui dettagli relativi alle armi, sottolinea: ” La Russia sta già finendo le armi moderne. Nei primi giorni usava armi più moderne, adesso usa razzi più vecchi e noi riusciamo con la nostra difesa riusciamo ad abbatterne fino al 60%. Io credo che presto potrebbero usare ancora delle scorte della seconda guerra mondiale, perché hanno ancora molte scorte”. Quanto durerà la guerra, avvocato Plotnikov? “Molti cittadini russi mi confermano che non vedono nella popolazione la richiesta a Putin di cessare la guerra. E’ una mia opinione, ma credo che la guerra durerà almeno fino all’inverno”.