(Adnkronos) –
Ha preso ufficialmente il via ‘Grandi Sfide’, il nuovo corso curriculare del Politecnico di Torino che prevede 24 corsi co-insegnati da coppie di docenti, di cui uno con impostazione tecnica e uno proveniente dal mondo delle scienze umane e sociali, per affrontare sei filoni tematici di grande attualità: clima, mobilità, digitale, salute, energia, tecnologie e umanità. Il corso rappresenta un unicum nel panorama dell’università italiana, e tra i pochi in Europa: proposto come formazione obbligatoria per tutti gli studenti di Ingegneria, coinvolge circa 3.600 studenti al secondo anno di tutti i corsi di Laurea triennali in Ingegneria ed è aperto, su base volontaria, anche agli studenti di Design, Architettura e pianificazione Territoriale interessati e di filosofia dell’Università di Torino. L’obiettivo è quello di arricchire la formazione ingegneristica con tutti quegli elementi umani e sociali con cui le competenze scientifiche dei futuri ingegneri dovranno necessariamente avere a che fare.
Il corso va a rafforzare il lavoro basato su contaminazione tra saperi appartenenti ad ambiti anche molto differenti portato avanti dal Rettore Guido Saracco che, in questi primi anni del suo rettorato, ha sviluppato una serie di iniziative che mirano a far diventare il Politecnico di Torino un pioniere a livello nazionale, anche grazie a numerose attività culturali, dal recente “Cinque libri” alla già molto nota Biennale Tecnologia, la cui prossima edizione si terrà dal 13 al 15 novembre 2022. “Lo sviluppo della cultura politecnica, soprattutto lato ingegneria, necessita, per articolare adeguate risposte alle attuali sfide etiche, politiche e sociali, di una maggiore interazione con le scienze umane e sociali” spiega il Rettore Guido Saracco evidenziando “un’attenzione per la interdisciplinarietà che fin dall’inizio del mio mandato stiamo rafforzando, guardando in primis all’Università di Torino, con cui già nel 2019 abbiamo istituito il Centro interateneo ‘Scienza Nuova’ dedicato alla rivoluzione digitale, e ispirandosi ai migliori esempi internazionali, che intendiamo portare in Italia per primi”.
“Oltre a rafforzare la nostra ricerca in questa direzione, miriamo alla formazione di ingegneri più ‘creativi’, professionisti più capaci di cogliere le sollecitazioni che arrivano dalla società, più preparati ad affrontare la complessa realtà del nostro tempo” aggiunge ancora Saracco. Il Vicerettore alla Didattica Sebastiano Foti evidenzia “la progettazione dei singoli moduli di insegnamento è avvenuta con un processo partecipato in cui tutti i dipartimenti dell’Ateneo si sono impegnati fattivamente per la creazione del nuovo catalogo di insegnamenti: moltissimi docenti con grande entusiasmo si sono attivati per formulare proposte”. “La collaborazione tra esperti in tecnologia ed esperti di scienze umane e sociali, interni ed esterni all’Ateneo – conclude il Delegato del Rettore per la Cultura e la Comunicazione Juan Carlos De Martin – sarà anche occasione per stimolare nuove opportunità di ricerca multidisciplinare per un impatto sempre più significativo sul territorio e sulla comunità”. “In questo senso – osserva infine- è stato ufficialmente varato dall’Ateneo anche il Centro studi Theseus, volto ad approfondire il rapporto tra tecnologia e umanità con il contributo di tecnologi e scienziati sociali: una cifra distintiva di questo mandato rettorale che sono convinto sia ormai indispensabile per rispondere al meglio alle sfide del presente e del futuro”.