“Non credo che le mie dichiarazioni possono aver raggiunto tante persone”, è “un dibattito che si è svolto tra quattro gatti. Le mie dichiarazioni le avranno lette soltanto un gruppetto di intellettuali”. Così in un’intervista al Corriere della Sera il filosofo Gianni Vattimo si schermisce all’ipotesi che le sue esternazioni contro il vaccino e il Green pass possano avere influenzato la protesta dei no vax e dei no Green pass con l’escalation di violenza sul web. “Secondo me chi si comporta in questa maniera sbaglia. Sono contro ogni forma di violenza, non se ne parla nemmeno. Sono estremi di follia”, dice Vattimo, osservando però che “quella che stanno portando avanti è una lotta civile importante” perché “non è possibile ordinare un trattamento sanitario obbligatorio per tutti senza tenere conto della volontà di alcuni”.
Secondo il filosofo “sui vaccini non si è discusso abbastanza”, anche se confessa di essersi vaccinato: “Sì, mi sono messo in lista e l’ho fatto. Ma questo non vuol dire” perché “quello che mi pare non si sia capito bene è che la gente ha paura del vaccino. Non si è discusso pubblicamente delle conseguenze che questo può avere sul corpo umano. Le persone quindi non sanno cosa può succedere una volta inoculato”. Contro la violenza dei no Green pass e dei no vax Vattimo però è netto: “È una violenza che può essere soltanto condannata”, e per arginarla conclude dicendo: “Vaccinatevi che è meglio”.