(Adnkronos) – Presentata Fuori concorso a Venezia 81 una delle serie più attese dell’anno: ‘M – Il figlio del secolo’, serie targata Sky diretta da Joe Wright, in cui Luca Marinelli veste i panni di Benito Mussolini. Tratta dall’omonimo romanzo di Antonio Scurati, vincitore del Premio Strega, la serie ripercorre la storia dalla fondazione dei Fasci Italiani nel 1919 fino al famigerato discorso di Mussolini in Parlamento nel 1925, dopo l’omicidio del deputato socialista Giacomo Matteotti, nonché uno spaccato della vita privata del Duce.
“Credo che per fare questo lavoro onestamente sia importante approcciare al personaggio sempre sospendendo il giudizio. E diciamo che da antifascista aver sospeso il giudizio per quei sette mesi è stata una delle cose più dolorose che io possa aver mai fatto nella mia vita”, così Luca Marinelli, durante la mini press di presentazione della serie alla Mostra del cinema di Venezia. Quella di Marinelli è stata un’immersione profonda e complessa nel ruolo, che ha richiesto all’attore di mettere da parte la propria coscienza politica: “Da antifascista che sono è stata la cosa più dolorosa, ma era giusto farlo. Ho pensato che potesse essere l’approccio più onesto per tentare di avvicinarmi a questa persona”, ammette.
Per Marinelli “era prioritario che arrivasse tutta l’importanza del progetto. Tutti noi abbiamo una gigantesca ignoranza e non abbiamo fatto veramente i conti con il passato perché la storia si ripresenta adesso. Il sapere e il dubbio “hanno una grande importanza sociale e politica”. Per prepararsi al ruolo, oltre al libro di Antonio Scurati dal quale è tratta la serie tv, Marinelli ha attinto a diverse fonti, tra cui i video dell’Istituto Luce e un testo per lui fondamentale: quello dell’archeologo Ranuccio Bianchi Bandinelli, costretto a fare da guida a Mussolini. “Lì – ha spiegato l’attore – c’è veramente una descrizione accuratissima di una persona antifascista che descrive questa persona per quello che veramente era”.
“Trovo sia vergognoso quello che è successo ad Antonio Scurati e Serena Bortone. Siamo in un Paese democratico e non in una dittatura. Per questo è importante conoscere la storia perché si ripresenta e tante cose non vanno sottovalutate Lo vediamo anche oggi”. Così Luca Marinelli, durante la mini press di presentazione di ‘M – Il figlio del secolo’ alla Mostra del cinema di Venezia, in merito al ‘caso Scurati’ scoppiato in Rai lo scorso 25 aprile che ha coinvolto lo scrittore e la giornalista.
Presente alla mini press anche Antonio Scurati, autore del libro ‘M – Il figlio del secolo’ dal quale è tratta la serie Sky. “Credo che lo spettro del fascismo si aggira ancora per l’Europa – ha detto – ma non sono stato io ad evocarlo con il romanzo o Joe Wright con il film. Sono altre forze storiche e altri soggetti. Ciò che l’arte democratica e antifascista può fare non è evocare il fascismo ma disperderlo e fugarlo”.
Quanto alla serie, aggiunge Scurati, “ho sempre pensato che il cinema fosse il naturale prolungamento del romanzo, un romanzo documentario che rimane fedele ai fatti storici creando una cornice romanzesca. La mia ricerca era per una forma d’arte popolare”. Per l’autore “era fondamentale raccontare il fascismo con uno sguardo nuovo, ma sempre da antifascista, che fosse accessibile a tutti”.
Sulla trasposizione nella serie tv “c’erano dei rischi rispetto alla dimensione spettacolare e credo che siano stati brillantemente superati. Il film conserva la sua vocazione a rappresentare in forma nuova, coinvolgente e mobilitante le coscienze dei lettori e spettatori per farli conoscere e capire quale seduzione potente fosse il fascismo 100 anni fa e far provare repulsione”, conclude Scurati.