ROMA (ITALPRESS) – A dicembre, secondo i dati definitivi dell’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,2% su base mensile e dello 0,5% su base annua (in ripresa da +0,2% del mese precedente), confermando la stima preliminare.
In media, nel 2019, i prezzi al consumo registrano una crescita dello 0,6%, dimezzando quella del 2018 (+1,2%). Al netto degli energetici e degli alimentari freschi, la crescita dei prezzi al consumo è stata dello 0,5% (da +0,7% dell’anno precedente).
La lieve accelerazione dell’inflazione a dicembre è imputabile prevalentemente all’inversione di tendenza dei prezzi dei beni energetici non regolamentati. L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi e quella al netto dei soli beni energetici decelerano, di un decimo di punto, rispettivamente da +0,7% a +0,6 e da +0,8% +0,7%.
L’aumento su base mensile è dovuto alla crescita dei prezzi di più componenti merceologiche, in particolare dei servizi relativi ai trasporti, dei beni alimentari non lavorati, dei beni energetici non regolamentati e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona. Diminuiscono invece i prezzi dei beni alimentari lavorati.
(ITALPRESS).
In media, nel 2019, i prezzi al consumo registrano una crescita dello 0,6%, dimezzando quella del 2018 (+1,2%). Al netto degli energetici e degli alimentari freschi, la crescita dei prezzi al consumo è stata dello 0,5% (da +0,7% dell’anno precedente).
La lieve accelerazione dell’inflazione a dicembre è imputabile prevalentemente all’inversione di tendenza dei prezzi dei beni energetici non regolamentati. L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi e quella al netto dei soli beni energetici decelerano, di un decimo di punto, rispettivamente da +0,7% a +0,6 e da +0,8% +0,7%.
L’aumento su base mensile è dovuto alla crescita dei prezzi di più componenti merceologiche, in particolare dei servizi relativi ai trasporti, dei beni alimentari non lavorati, dei beni energetici non regolamentati e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona. Diminuiscono invece i prezzi dei beni alimentari lavorati.
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