Roma, tirocinante violentata al policlinico Umberto I

(Adnkronos) – Una tirocinante, violentata da un infermiere, durante il turno di notte al Policlinico Umberto I. Sulla violenza choc, avvenuta nell’ospedale romano e anticipata da ‘la Repubblica’, interviene l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato: “Non appena informato del gravissimo episodio ho chiesto all’azienda ospedaliera universitaria Policlinico Umberto I di adottare provvedimenti immediati e proporzionali alla gravità dell’accaduto”.  

“Andrà coinvolto anche l’ordine professionale per assumere tutte le opportune iniziative. Si è tradito il codice deontologico ed è inaccettabile – conclude – Alla vittima deve essere dato tutto il sostegno di natura psicologica e di tutela legale. L’azienda deve costituirsi parte civile”. 

“A seguito del gravissimo fatto accaduto all’interno di un reparto ai danni di una giovane tirocinante ho depositato questa mattina denuncia – querela” dichiara il dg del Policlinico Umberto I, Fabrizio d’Alba, spiegando che nella vicenda l’azienda è parte lesa. “Il responsabile, indicato dalla vittima è stato identificato e denunciato all’autorità giudiziaria mentre l’Azienda ha provveduto ad avviare il procedimento di sospensione immediata dal servizio – continua – Quanto accaduto è gravissimo ed intollerabile perché oltre ad aver colpito in modo ignobile una giovane donna in servizio perché tirocinante della sua futura professione, colpisce e diffama un’intera categoria di operatori”. 

“Lavoratori della sanità che quotidianamente all’interno dei reparti del nostro ospedale si impegnano per la cura delle persone e non per atti di violenza contro le donne – sottolinea il direttore generale – L’immediata denuncia è solo il primo passo a tutela del nostro ospedale e soprattutto per la difesa e il sostegno della ragazza violentata che non sarà da sola ad affrontare un percorso giudiziario e personale molto difficile. A lei voglio esprimere la mia vicinanza, la mia solidarietà e l’affetto, condividendo questi momenti di dolore e sofferenza”.  

 

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