MANTOVA – Viene definito solo come un primo incontro per tentare di riaprire un dialogo. Una dichiarazione molto prudenziale da parte di alcuni dei soggetti che oggi pomeriggio hanno preso parte al vertice tra i presidenti di Tea Massimiliano Ghizzi e Giampaolo Ogliosi di Sisam per vedere se è possibile calendarizzare una serie di incontri per riprendere in mano il discorso del gestore unico del servizio idrico in provincia di Mantova.
Un obiettivo, con la fusione delle due società idriche Tea Acque e Sicam che nel 2017 sembrava dietro l’angolo ma che poi si è allontanato tanto da portare Sicam a presentare ricorso al Tar.
L’incontro odierno, convocato da Ato e tenutosi nella sede di Tea, oltre ai due presidenti ha visto la presenza di alcuni sindaci in rappresentanza dei Comuni gestiti da Tea e altri di quelli gestiti da Sicam.
L’auspicio sembrerebbe quello di superare l’impasse che ormai si trascina da tre anni e che sta facendo perdere tempo prezioso.
Le attuali convenzioni scadono nel 2025 ma Tea si trova ad esempio con un piano investimenti approvato da Ato fino al 2037. E’ logico che l’incertezza attuale sul gestore rende difficile il reperimento delle risorse per riuscire a concretizzarli. Si parla per tutto il mantovano di investimenti di quasi 380 milioni di euro.
Il gestore unico consentirebbe anche di mettere fine alle molteplici tariffe nelle diverse aree del mantovano e di averne una unica per tutto il territorio.
E sullo sfondo c’è poi il timore della gara europea che arriverebbe necessariamente qualora non si trovasse un accordo entro il 2025: questa aprirebbe senz’altro la strada a colossi non del territorio, tanto italiani che stranieri, con il rischio come evidenziato anche oggi da alcuni amministratori a latere dell’incontro che “il mantovano diventi la periferia della periferia”.