MANTOVA – Una settimana nera, quella che sta per terminare, per quanto riguarda gli infortuni sul lavoro. Gli ultimi in ordine di tempo si sono verificati in due aziende “storiche” di produzione dei prefabbricati in cemento dell’alto mantovano, venerdì 31 luglio un grave infortunio presso la Martini Prefabbricati di Medole dove un operaio di 56 anni è stato travolto e schiacciato da un mezzo, mentre ieri presso la STAI Prefabbricati di Acquanegra un operaio di 54 anni è stato colpito al bacino da un pesante stampo metallico; in tutti e due i casi sono in corso gli accertamenti per stabilire le responsabilità dell’accaduto.
A fare il punto sulla situazione è la Filca-Cisl insieme alla Cisl con una richiesta:
“Chiediamo che si faccia luce sull’accaduto e sulla corretta applicazione delle norme previste per la sicurezza sul lavoro – si legge nella nota a nome Dino Perboni, Segretario Generale Cisl Asse del Po e Angelo Ribelli, Segretario Generale Regionale Filca-Cisl – sono anni che denunciamo la preoccupazione e lo sdegno per quanto è successo e richiediamo, ancora una volta, un’attenzione maggiore sulla prevenzione e sulla sicurezza nei cantieri”.
In Lombardia da gennaio a maggio ci sono state 36.434 denunce di infortunio contro le 31.455 del 2019.
“Gli infortuni sul lavoro non sono mai una fatalità – sostiene il sindacato – ma un insieme di eventi precisi che ne determinano le dinamiche e le responsabilità ed è per questo che non va mai abbassato il livello di attenzione sull’applicazione e il rispetto della normativa in materia di salute e sicurezza”.
Le misure di prevenzione devono essere considerati come investimenti, non come costi.
Ad essere maggiormente colpito il settore dell’edilizia, che conta ogni anno, il più alto numero di infortuni e vittime.