Lieve calo degli infortuni sul lavoro nel mantovano, 5 mortali nel 2021. Uil, Soncini: la contrazione non tragga in inganno

MANTOVA – Lieve calo delle denunce degli infortuni sul lavoro in provincia di Mantova che passano dai 4.061 del 2020 ai 3.845 del 2021 segando una flessione del 5,32% (dati a ottobre 2021). A evidenziarlo è l’Osservatorio della Uil dal quale emerge che complessivamente anche il dato della Lombardia è in calo, seppur non mancano province in controtendenza, ed è in flessione in tutto il Nord Ovest.

In Lombardia nel 2020 le denunce per infortunio, nonostante il lungo periodo di lockdown, sono state 84.511 contro le 82.225 di quest’anno, con un calo del 2,70%.
Sono in aumento invece gli infortuni in itinere, quindi quelli durante gli spostamenti da e verso i luoghi di lavoro che passano da 10.143 a 12.35.
Netta diminuzione degli infortuni mortali in Lombardia che passano dai 221 del 2020 ai 140 di quest’anno.

In Lombardia si assiste ad un calo degli incidenti mortali anche se per la Uil ogni vita spezzata di un lavoratore pesa come un macigno: nel mantovano sono cinque le vittime sul lavoro conteggiate fino a ottobre 2021. Le denunce per infortunio di quest’anno sono state invece 3.845, ovvero un appena percettibile 5% in meno rispetto al 2020.
Il segretario generale della Uil Cremona-Mantova Paolo Soncini ci tiene a ribadire: “Quello in cui muoiono quasi tre lavoratori al giorno è un Paese incredibile, nel quale dobbiamo fare tutti molto di più per evitare questa strage. La politica non può fermarsi ad un’idea di ripresa basata solo su consumi e grandi opere dove chi lavora corre, rischia e porta il peso della ripartenza. Serve attenzione al mondo del lavoro e impostare un progetto sociale per fermare questo bollettino di guerra”.
Dall’analisi territoriale emerge tra l’altro una diminuzione delle denunce di infortunio sul lavoro soltanto nel Nord-Ovest (-3,6%), al contrario del Nord-Est (+11,9%), delle Isole (+11,8%), del Centro (+10,6%) e del Sud (+9,0%). “Questa lieve contrazione non deve trarre in inganno” – spiega Soncini – “poiché in questi dieci mesi ci sono stati gli strascichi di lockdown e lo sblocco dei licenziamenti”.
Alla luce dei dati pubblicati dall’Inail su infortuni mortali e non, uniti alle malattie professionali la Uil nota complessivamente un aumento che segnala il dramma di un nuovo inizio che viene pagato duramente da chi lavora. La campagna #ZeroMortisulLavoro inaugurata dal sindacato sta dando strumenti di consapevolezza in più alle lavoratrici e ai lavoratori, ma serve l’intervengo deciso della politica.