Violenza sessuale, estorsione e sottrazione di minori, cittadino rumeno a processo

Mobbing, rinviati a giudizio tre capi reparto della Bustaffa

MANTOVA – Le accuse che gli vengono mosse sono pesantissime; per i reati di violenza sessuale, maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate, estorsione e sottrazione e trattenimento di minore all’estero è così finito alla sbarra un 36enne cittadino rumeno, all’epoca dei fatti residente nel capoluogo virgiliano. I fatti a lui contestati risalgono al periodo febbraio-marzo del 2017 anche se, per quanto concerne alcuni capi d’imputazione, la condotta criminosa dell’uomo si sarebbe reiteratamente protratta in un lasso temporale anteriore. Vittime di tali azioni la convivente e i tre figli dell’imputato, tutti minorenni. Stando al quadro ipotizzato dagli inquirenti lo straniero avrebbe costretto la compagna, con violenza e minacce, a subire in più di un’occasione rapporti sessuali completi. In altre circostanze l’avrebbe aggredita fisicamente, vessandola a vario titolo anche alla presenza dei figli, i quali sarebbero poi stati da lui anche sottratti arbitrariamente all’unico genitore esercente la patria potestà conducendoli all’estero senza il consenso della madre. Infine minacciando di uccidere i genitori della donna si sarebbe fatto consegnare dalla stessa 30mila euro oltre a richiedere il ritiro di una denuncia sporta contro di lui. Ieri mattina di fronte al collegio dei giudici hanno deposto alcuni ex vicini di casa della coppia. Al termine delle audizioni di giornata il processo è stato quindi aggiornato al prossimo 16 gennaio per ascoltare la parte offesa