A Brescello in 15 al funerale del boss Grande Aracri. Tra loro anche due positivi al Covid

Brescello, il Comune che prima delle ultime elezioni, era stato sciolto per rischio di condizionamento della criminalità organizzata, è tornato sotto le luce dei riflettori. Le forze dell’ordine hanno infatti denunciato 15 persone per avere partecipato al funerale del 85enne Paolo Pucci. L’uomo non è un anziano qualunque ma bensì il padre di Santina Pucci, moglie di Francesco Grande Aracri. boss locale dell’ndrangheta messo alle strette dalla Direzione distrettuale antimafia calabrese ed emiliana, e ora in carcere. Se il marito è dietro le sbarre, Santina sta attendendo di affrontare il prossimo 13 maggio il processo di mafia Grimilde.
l funerale dell’83enne Paolo Pucci, secondo il decreto governativo che vieta le esequie in questo periodo di emergenza sanitaria, non poteva svolgersi. Ma in realtà così non è stato. La tumulazione si è trasformata infatti  in vera e propria cerimonia  con la  presenza di decine di persone.  Sul posto sono arrivati anche i carabienieri che hanno identificato i partecipanti tra i quali due persone, un uomo di 47 anni e una donna di 41, parenti del defunto, positive al Covid 19 e, per questo, sono state denunciate per epidemia colposa e inosservanza del divieto assoluto di allontanarsi dalla propria abitazione. Al rito funebre, inoltre, c’erano 13 persone, dai 37 ai 74 anni, residenti nella Bassa, alle quali, assieme ai due denunciati, è stato contestato di aver formato un assembramento. Anche in questo caso è scattata la denuncia.
Sulla vicenda si sono espressi Nicola Morra, presidente della Commissione Parlamentare Antimafia e i rappresentanti emiliani del Movimento 5 Stelle Sabrina Pignedoli, Maria Edera Spadoni e Stefania Ascari. «Nonostante lo scioglimento dell’amministrazione comunale precedente per rischio di condizionamento della criminalità organizzata, nonostante le operazioni Aemilia e Grimilde, quindici persone si sono riunite, contravvenendo al lockdown, per il funerale del suocero del boss Grande Aracri, per rendergli ‘onore’ – ha detto Morra – All’estremo saluto, tra l’altro, erano presenti anche due parenti positivi al Coronavirus, che hanno dunque violato pure la quarantena. Senza contare che è la cerimonia è diventata un simbolo per le mafie”.