Arrestato per mafia a Piubega, l’imprenditore palermitano si difende: “Mai stato affiliato a Cosa Nostra”

L'uomo è stato tradotto nel carceri di via Poma

MANTOVA – Davanti al giudice per le indagini preliminari ha dichiarato di essersi trasferito al nord solo per lavorare, negando al contempo qualsiasi legame con gli ambienti mafiosi. Si è tenuto questa mattina nella casa circondariale di via Poma l’interrogatorio di garanzia di Giuseppe Benigno, il 45enne imprenditore edile palermitano arrestato dai carabinieri tra martedì e mercoledì in una cascina a San Cassiano nelle campagne tra Redondesco, Piubega e Mariana, dove da qualche settimana era ospite di parenti. Al termine del confronto in carcere il magistrato si è quindi riservato di decidere se convalidare o meno con ordinanza, che verrà depositata domani, la misura restrittiva del fermo quale indiziato di delitto, emesso a carico di Benigno dalla Dda di Palermo per associazione a delinquere di stampo mafioso. Lo scorso 2 dicembre Benigno era scampato miracolosamente ad un agguato tesogli da due sicari in moto nel centro di Belmonte Mezzagno, paesino alle porte del capoluogo siciliano, che lo avevano ferito esplodendo al suo indirizzo due colpi di pistola. Dopo le dimissioni dall’ospedale il 45enne aveva quindi cercato riparo nel Mantovano.