In squadra con Dio ma tifa “il Diavolo”. Da Goito la fede rossonera di Suor Giacomina

suor Giacomina a Cascia

GOITO/CASCIA – Suor Giacomina Stuani, 60 anni e monaca di clausura del monastero di Santa Rita a Cascia, da ragazza è stata un’ex calciatrice. Sulle spalle un numero importante, quello dei piedi buoni e della mente scaltra, il numero 10. Originaria di Solarolo, piccola frazione di Goito, i primi calci al pallone li ha tirati nel campetto dell’oratorio del paese. La sua squadra si chiamava Leoni e si difendeva molto bene nei campionati giovanili. «Giocavo alla Rivera», precisa la religiosa, come riporta il quotidiano “Avvenire”.

suor Giacomina a Cascia

La passione per il Milan è smisurata e di lungo corso. Era una bambina, infatti, quando la sua squadra del cuore, guidata da Nereo Rocco, vinceva in rapida sequenza Coppa delle Coppe, scudetto, Coppa Campioni e Intercontinentale. Abile nei calci di punizione e dotata di una personalità spiccata in campo, fino a 18 anni ha giocato a livello agonistico, prima di essere messa fuori da un infortunio al menisco, quando fu costretta a cambiare sport, passando alla più tranquilla pallavolo.

Ma Giacomina si tiene sempre aggiornata sulle vicende rossonere e azzarda un pronostico sul derby di domenica: «Il cuore dice Milan ma se l’Inter sarà più forte, tanto di cappello». Nel calcio odierno, dove si cambia maglia in continuazione, suor Giacomina ritiene ancora importanti le “bandiere”, sintesi perfetta di passione e cuore.

La giornata di suor Giacomina è scandita dalla preghiera: dalla sveglia, poco prima delle sei, alla conclusione fissata alle 21:30, e nel mezzo studio e lavoro, senza dimenticare ovviamente il tifo. L’amore per il diavolo in maglia rossonera, infatti, è compatibile per chi gioca nella squadra di Dio, tanto più per una che fino alla chiamata del Signore, arrivata quando Giacomina aveva 38 anni, il calcio e lo sport avevano occupato gran parte del tempo. Suor Giacomina aveva anche un impiego stabile all’Agenzia delle entrate, prima

suor Giacomina a Cascia

della chiamata.

«Fare sport è bello, è sano, è occasione di fraternità e condivisione», queste le parole di suor Giacomina, che è stata tesserata in un Milan Club della provincia di Mantova, e a San Siro vedeva le partite fra i gruppi ultrà Fossa dei Leoni e Brigate Rossonere. Insomma, una vera milanista.