Raggiri on line e frode informatica: dalla falsa assicurazione al phishing, 10 denunciati

MANTOVA – Da inizio mese le stazioni Carabinieri della compagnia di Mantova hanno denunciato dieci persone per i reati di truffa e frode informatica.
Ad incidere sull’incremento di tali reati sono senza ombra di dubbio la chiusura fisiche dei negozi e le limitazioni negli spostamenti, legati al rispetto della normativa anticovid, che hanno fatto aumentare esponenzialmente gli acquisti sul web tramite la moneta elettronica.

Porto Mantovano: il caso più eclatante è capitato ad un 35enne di Porto Mantovano che, anziché acquistare, era sua intenzione vendere e liberarsi di un compressore. Infatti, una volta inserito l’annuncio su una delle piattaforme più famose per la compravendita online, è stato contattato da un utente che, fingendosi interessato all’acquisto, gli ha proposto un “nuovo metodo di pagamento alternativo” invitando l’ignaro venditore a recarsi presso uno sportello bancomat. La vittima quindi, davanti allo sportello ATM ed in costante contatto telefonico, ha  imprudentemente seguito tutte le indicazioni fornite disponendo in realtà dei bonifici in uscita sulla carta prepagata del truffatore che, facendo ripetere per ben sei volte l’operazione asserendo che non fosse andata a buon fine, ha invece ricevuto la somma complessiva di quasi 2.500  euro. Naturalmente, non appena il malcapitato ha capito di essere stato raggirato, a nulla sono valse le continue chiamate al malvivente per riottenere la propria somma. Ma a risalire alle generalità ci hanno pensato i carabinieri denunciando un 40enne padovano con numerosi precedenti analoghi reati alle spalle.

Roverbella: fa riflettere il caso di un signore residente a Roverbella che ha scoperto di aver ricevuto un certificato assicurativo falso solo a seguito di un banale incidente stradale. Qualche mese prima infatti, sperando di riuscire a risparmiare qualche decina di euro sulla polizza RCA, aveva deciso di consultare alcuni portali online per la ricerca del preventivo migliore fornendo anche il proprio numero di telefono e consentendo il trattamento dei propri dati personali. A distanza di qualche giorno è stato quindi contattato da una donna gentile e cortese che, fingendosi broker assicurativo, gli ha proposto e finalizzato una polizza che si aggirava sui trecento euro. I militari, grazie alla paziente ed accurata ricostruzione del flusso finanziario e all’acquisizione della relativa documentazione sono stati quindi in grado di risalire ad una donna napoletana, 49enne, che vanta un curriculum criminale di tutto rispetto.

Curtatone: a “cadere nella rete” anche un 49 enne residente a Curtatone che, convinto di fare un affare, acquistando del mobilio usato 1.200 euro, in realtà, dopo aver disposto il bonifico, non ha ricevuto alcunché ed il relativo venditore è sparito nel nulla. Anche in questo caso i carabinieri hanno individuato il presunto autore risalendo ad un brasiliano, residente a Brescia, di soli 25anni, che non è nuovo a episodi del genere.

Curtatone: ingenua invece la leggerezza commessa di un 20 enne di Curtatone che, credendo di poter ricevere in anticipo una playstation 5 ha sborsato 650 euro a due triestini, rispettivamente padre e figlio, truffatori seriali. Così come una 43enne di Roncoferraro pensava di aver fatto un affare a comprare uno smartphone di ultimissima generazione a 270 euro anziché gli oltre mille euro richiesti. In entrambi i casi l’esito è scontato: merce non arrivata, venditori svaniti nel nulla ma identificati e denunciati dai carabinieri. In questi casi il consiglio è sempre lo stesso: diffidare da oggetti proposti con prezzi eccessivamente vantaggiosi o non ancora sul mercato e di valutare sempre il feedback ed il numero di transazioni attive dei venditori.

Bagnolo S.Vito: Nonostante la prudenza messa in atto, è stata la sagace capacità di contrattazione di un cittadino di Bagnolo San Vito a tradirlo. L’oggetto del desiderio in questo caso era l’acquisto di un giradischi professionale. Dopo avere concluso un primo accordo che preveda il versamento di una caparra ed il saldo all’arrivo della merce, il truffatore, con la scusa di avere la necessità di liquidità, a distanza di pochi giorni, chiedeva la cortesia di poter ricevere il saldo assicurando di aver già spedito la merce. La vittima, credendolo in buona fede, nell’accettare di anticipare il saldo però chiedeva ed otteneva un ulteriore sconto del prezzo finale. Tuttavia, dopo aver versato complessivi 500 euro la merce non è mai arrivata e il malvivente non ha più risposto al telefono bloccando il contatto. E’ stato tuttavia semplice seguire il denaro, analizzare gli indirizzi IP ed incrociare le banche dati in uso alle forze di polizia per risalire ad un milanese, classe 66, con numerosi precedenti di polizia.

Castelbelforte: non mancano poi i casi delle vittime ignare di phishing che si ritrovano nei propri estratti conto delle transazioni finanziarie mai svolte. La vittima, in questo caso di Castelbelforte, dopo aver cliccato inconsapevolmente su un link di una pagina web, ha ricevuto una chiamata da un finto operatore che, spacciandosi per il servizio clienti della propria banca, è riuscito a carpire le password disponendo, praticamente in diretta, dei bonifici a proprio favore. In questo caso, il denaro sottratto è stato di mille euro che sono andati a finire sul conto di una donna napoletana anch’essa denunciata dai militari di San Giorgio Bigarello.

Le raccomandazioni dei Cc: “E’ opportuno ancora una volta ricordare a tutti che gli istituti bancari non chiedono mai, di iniziativa, i codici di accesso e di sicurezza per operare sui propri conti correnti.
Fermo restando che la migliore arma è la prevenzione, si raccomanda di procedere sempre alla denuncia presso le Stazioni Carabinieri poiché, ancorché le indagini sono complesse e richiedono tempo per tracciarne i relativi flussi finanziari, è quasi sempre possibile risalire agli autori ed evitare che altri onesti cittadini possano ricadere in queste fastidiose trappole”.