MANTOVA – E’ del 70% circa l’adesione allo sciopero nel Mantovano proclamato per oggi da Cgil e Uil contro la manovra finanziaria del governo. Una protesta che in questa giornata ha interessato i lavoratori della Lombardia e di altre dieci regioni.
Questa mattina in piazza Martiri in città si è tenuto il presidio, per gran parte del tempo sotto la pioggia, con gli interventi dei rappresentanti sindacali, Daniele Soffiati segretario generale Cgil Mantova, e Fabio Caparelli della segreteria Uil Cremona-Mantova.
“Siamo in piazza per manifestare tutta la nostra contrarietà e la nostra rabbia contro una legge di bilancio iniqua, regressiva e classista che colpisce i lavoratori dipendenti e chi ha meno reddito. Una legge di bilancio che premia l’evasione fiscale, chi ha più reddito e colpisce i lavoratori dipendenti, i precari e i pensionati. Una legge che alza la soglia di
flat tax per i lavoratori autonomi fino a 85 mila euro e non fa nulla per il lavoro dipendente e per le fasce più in difficoltà. E per permette questo provvedimento vengono tagliate le rivalutazioni alle pensioni” dichiara nel suo intervento Soffiati.
“E’ una legge di bilancio che non fa nulla per andare incontro alle esigenze dei lavoratori dipendenti e dei pensionati che sono i primi a subire gli effetti del caro bollette. Proprio sul caro energia il governo aveva sbandierato ai quattro venti che avrebbe dato una mano e invece non ha fatto nulla. E invece di pensare a chi davvero avrebbe bisogno di un aiuto reintroduce una misura come i voucher che non faranno altro che evitare ai lavoratori contratti regolari” sottolinea Caparelli.
Secondo i sindacati, per quanto riguarda il settore dei trasporti l’adesione è stata di circa il 60%. Leggermente più alta all’Apam dove molte corse urbane sono rimaste ferme durante la mattina. E’ il metalmeccanico a registrare però le adesioni più importanti con punte del 95% tra gli operai come alla Bondioli e alla Comer di Pegognaga, 85% alla Cem, 80% alla Marcegaglia e alla Zanotti. Più contenuta all’Iveco con il 55%.
Nel tessile l’adesione ha superato il 70% con punte dell’80% in alcune aziende.