Selfie dei fedeli sulle panche in chiesa e non solo. La fede nei giorni del virus

Don Giuseppe mentre celebra la Santa Messa davanti ai selfie dei fedeli

Da nord a sud, lungo lo Stivale, coraggiosi parroci celebrano messa sfruttando le moderne tecnologie. Sacerdoti costretti ad ammettere che la prossimità significa oggi irresponsabilità e voler bene alla propria comunità significa tenerla lontana. Una cosa mai vista prima. Eppure non parliamo di fantascienza, ma parliamo del 2020, un anno che difficilmente dimenticheremo. E mentre in molte città aumentano i contagi e i decessi, i parroci e i preti, consapevoli della loro missione, cercano nuove forme di vicinanza nei mezzi digitali e non solo, incentivando la preghiera e decisi a restare in prima linea con la fantasia dettata dallo Spirito.

BRESCELLO – Il crocifisso con cui parlava don Camillo, interpretato da Fernandel nei film ispirati dai libri di Giovanni Guareschi, campeggia nella piazza principale di Brescello, di fronte alla chiesa di Santa Maria Nascente. L’idea è del parroco, don Evandro Gherardi, che ha così commentato la sua decisione: “Da stamattina, il Crocifisso di don Camillo è esposto all’esterno della chiesa di Brescello. Cristo, morto e risorto per la nostra salvezza, faccia cessare l’epidemia su Brescello, l’Italia e il mondo intero!”

CASTEL GOFFREDO – Esposto un crocifisso ligneo ritenuto miracoloso, che si trovava nella chiesa prepositurale di Sant’Erasmo in piazza Mazzini. Nel lontano 1514 lo stesso crocifisso raccoglieva fedeli in preghiera e in processioni notturne contro la siccità. L’emergenza sanitaria ha così spinto il parroco don Giuseppe a esporlo nuovamente alla porta d’ingresso della chiesa, con inginocchiatoi davanti e ai lati per consentire alle persone di fermarsi e pregare.

ROBBIANO (BRIANZA) – Don Giuseppe Corbari, parroco della Parrocchia di Robbiano di Giussano, un piccolo centro in Brianza, ha celebrato via radio la messa davanti ai ritratti e ai selfie inviatigli dai propri fedeli che hanno risposto al suo appello per riempire la chiesa anche durante l’emergenza coronavirus. Centinaia le foto adagiate sulle panche. L’adesione all’iniziativa, infatti, è stata così alta che il parroco ha dichiarato di aver finito il toner della stampante.

BIBIONE (VENEZIA) – Don Andrea Vena non molla, e dopo aver ricevuto il permesso dalle autorità, ha caricato la statua della Madonna a bordo di un piccolo mezzo motorizzato scoperto ed è partito per le vie della città per benedire tutte le case. Da fuori, è chiaro. Nessun assembramento, nessun contatto. Il tour è partito dalla chiesa alle 10 proseguendo lungo le vie del paese e nei prossimi giorni l’iniziativa potrebbe ripetersi.

ITALIA – La Segretaria generale della Conferenza episcopale italiana (CEI) lancia una nuova piattaforma digitale per riunire i fedeli. L’iniziativa intende offrire segni di speranza e di costruzione del futuro ai fedeli in difficoltà a causa del virus Covid-19: tramite il digitale infatti la Chiesa propone una soluzione per continuare a tessere i fili della comunità in un momento in cui la celebrazione della messa con la partecipazione dei fedeli è stata sospesa dal decreto governativo per evitare contagi. Chi ci separerà è il nome dell’innovativo progetto e punta a diventare il riferimento per riscoprire un senso di appartenenza più profondo: la scelta non è casuale ed è tratto dalla Lettera di San Paolo Apostolo ai Romani.

BERGAMO – Quella che vede protagonista don Claudio Del Monte, parroco della Malpensata con una laurea in chimica industriale, invece, è una storia di solidarietà. Essendo l’Amuchina merce sempre più rara, nelle farmacie come sugli scaffali dei supermercati, ha deciso di crearla da sé e regalarla ai fedeli. Gli ingredienti? Glicerolo, acqua ossigenata, alcol e acqua.

AGRIGENTO – Flash mob dai balconi, come sta accadendo in tutto il resto d’Italia, ma invocando San Calò, per liberare la città dalla minaccia COVID-19.

Un’Italia piena di speranza, insomma, pronta a combattere. Anche con la preghiera, seppur alternativa.