Tumore al seno: Regione approva parametri per garantire la migliore assistenza. Tra le eccellenze anche l’Asst di Mantova

In foto: ospedale Carlo Poma

MANTOVA – “In Lombardia il carcinoma mammario da qui in avanti sarà curato in centri di assoluta eccellenza (le Breast Unit) che si prendano cura della donna in tutte le fasi della malattia, dalla diagnosi alla riabilitazione psicofunzionale. Si tratta di una evoluzione strutturale del nostro sistema che recepisce non solo le indicazioni legislative ma soprattutto le evidenze della comunita’ scientifiche mettendo in rete le migliori competenze e professionalità a beneficio della donna nella sua totalità”.
Lo afferma l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, commentando la delibera che la giunta regionale ha approvato su sua proposta, relativa al funzionamento e alla qualificazione dei centri di senologia in Lombardia. Tra i centri dove si può contare sulla Breast Unit anche i presidi ospedalieri dell’Asst di Mantova dove sono garantiti elevati livelli di qualità di cura e operare con team multidisciplinari e multiprofessionali ed percorsi di presa in carico dei pazienti secondo i criteri di qualità definiti nel sistema di monitoraggio regionale, con particolare attenzione al rispetto dei tempi che devono intercorrere tra il sospetto diagnostico, la conferma diagnostica e l’inizio del trattamento.
IL CANCRO ALLA MAMMELLA
Il carcinoma della mammella costituisce la patologia tumorale più frequente nelle donne. Questa tipologia di tumore figura al primo posto per incidenza sia tra le donne di eta’ inferiore ai 49 anni (40%), sia nella classe d’eta’ 50-69 anni (35%), sia in quella di eta’ superiore ai 70 anni (22%). Il carcinoma della mammella e’ responsabile del 28% delle morti per causa oncologica prima dei 50 anni, del 20% tra i 50 e i 69 anni e del 14% dopo i 70 anni. A partire dalla fine degli anni Ottanta si è assistito ad una moderata m a continua tendenza alla diminuzione della mortalità per carcinoma mammario attribuibile da un lato, ad una più alta sensibilità ed anticipazione diagnostica, grazie agli screening mammografici e dall’altro, ai notevoli progressi terapeutici che hanno caratterizzato gli ultimi decenni.